“Salvini non voleva diffamare”. La giustizia archivia la citofonata con cui Salvini perse le regionali

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di Daniele Santi

Matteo Salvini non ha commesso alcun reato quando – nel gennaio 2020, via citofono, con ripresa video, su indicazione di una donna – citofonò a una famiglia nel quartiere Pilastro di Bologna chiedendo se lì si spacciava – pare che un ai tempi 17enne di origini tunisine che viveva in quella casa ne abbia avuto la vita rovinata, ma sono dettagli.

La decisione del giudice del capoluogo emiliano, ha anche disposto l’archiviazione definitiva del procedimento contro il leader della Lega (difeso dall’avvocato Claudia Eccher, ricorda l’Adnkronos) e della signora che lo aveva accompagnato nel rione denunciando spaccio e degrado. Secondo il giudice, Salvini non voleva diffamare: era determinato a evidenziare i fenomeni di illegalità.

Le sentenze naturalmente non si commentano, soprattutto quando sono incommentabili, e il risultato della determinazione di Salvini a evidenziare presunti fenomeni di illegalità mai provata, almeno in quella sede, fu che anche in Emilia-Romagna il leader della Lega perse clamorosamente elezioni già vinte.

 

(5 marzo 2022)

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