Si è tenuta questo pomeriggio, nella Sala del Consiglio comunale a Palazzo d’Accursio, la cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria all’attivista bielorussa Sviatlana Tsikhanouskaya.
In allegato le motivazioni del conferimento, lette in aula dalla presidente del Consiglio comunale Maria Caterina Manca. Di seguito l’intervento del sindaco Matteo Lepore.
“Grazie Presidente, un saluto alle Consigliere e ai Consiglieri che sono presenti.
Per prima cosa benvenuta nel nostro Consiglio comunale a Sviatlana Tsikhanouskaya e a tutte le concittadine e i concittadini bielorussi che sono qui oggi per questa cerimonia e vivono nella nostra città.
È con grande emozione che oggi la accogliamo a Bologna, una città che ha da sempre fatto della libertà, dei diritti umani e della democrazia le proprie fondamenta. È un onore conferire la cittadinanza onoraria della nostra città, a chi come lei ha lottato e lotta con coraggio e speranza per una maggiore democrazia nel mondo e nel proprio Paese.
La cittadinanza onorararia è uno dei più prestigiosi riconoscimenti che il Consiglio comunale di Bologna – l’alta espressione della rappresentanza dei nostri cittadini -, conferisce, è un segno di vicinanza e di solidarietà che la nostra comunità le tributa per il suo instancabile impegno nel difendere i principi fondamentali della giustizia e della libertà. Un impegno che è diventato la sua vita, una vita che lei dedica alla libertà del popolo bielorusso, contro il regime che lo opprime.Quest’anno in Italia ricorre l’80° anniversario della Liberazione dall’occupazione nazista e dal fascismo, l’anno prossimo saranno 80 anni dal primo voto delle donne nel nostro paese. Ecco queste due date, questi due importanti appuntamenti ci accomunano perché sono un importante pilastro per la democrazia in Europa e nel nostro paese.
Quando suo marito, Sergei Tikhanovsky, è stato ingiustamente arrestato e imprigionato, lei non hai ceduto alla paura, ma ha scelto di trasformare il dolore in forza e determinazione. Ha preso il testimone della lotta per la libertà e ha portato la voce di chi è stato silenziato dalle atrocità di un regime che non ha rispetto per i diritti umani. In ogni sua parola, in ogni sua azione, ha testimoniato che la speranza non muore mai, anche quando le circostanze sembrano buie e senza via d’uscita.
Il suo esempio ci indica la strada da seguire. In particolare, quando ha parlato al Parlamento Europeo qualche anno fa, ha esortato l’Europa ad affrontare l’autocrazia in modo più incisivo. Questa sua esortazione è ancora più vera e forte oggi, dove i venti dei nazionalismi e dei nuovi imperialismi di diversa matrice soffiano con prepotenza in Europa e nel mondo intero.
Assistiamo con sempre maggiore frequenza al rafforzarsi di regimi autoritari che sfidano apertamente i principi democratici, dentro e fuori i loro confini. Usano la disinformazione per manipolare la verità, la propaganda per riscrivere la storia, la forza per soffocare il dissenso.
Il pericolo lo vediamo tutti in modo sempre più evidente: la diffusione di regimi autoritari che, sotto l’apparenza di stabilità, minano le libertà fondamentali, la verità e la giustizia.
Questi regimi non sono solo una minaccia per i popoli che li vivono, ma per il nostro stesso modo di vivere, per i valori che noi, come Europei, abbiamo costruito nel tempo. Ciò che oggi accade in Bielorussia, ma anche in altri angoli del mondo, è una chiara dimostrazione
di come l’autocrazia possa erodere le libertà individuali e collettive.Come sindaci delle città metropolitane del nostro paese abbiamo deciso di lanciare una manifestazione insieme a tante altre realtà della società civile per il prossimo 15 marzo. Il nostro sarà un appello per l’Europa, che non può restare a guardare.
Saremo a Roma perché non possiamo più limitarci a rispondere con delle dicharazioni di principio o a pensare che la democrazia sia un valore acquisito una volta per tutte, che non necessiti di essere continuamente difeso. Oggi, più che mai, siamo chiamati a un confronto a viso aperto con le autocrazie, a essere protagonisti di questa sfida. Siamo chiamati a costruire un’Europa che parli con una sola voce, che sia coesa e pronta a rispondere alle sfide del nostro tempo.Cara Sviatlana, oggi il conferimento della cittadinanza onoraria a lei non è solo un gesto simbolico, ma una presa di posizione della nostra comunità bolognese, di solidarietà sincera con il popolo bielorusso, attraverso di lei oggi. È un messaggio chiaro: non volteremo le spalle ai popoli che lottano per la libertà.
In questo momento, la sua battaglia è la nostra battaglia, e Bologna, insieme all’Europa, non vi lascerà soli.
Grazie, Sviatlana, per la sua lotta, per il suo coraggio e per la sua speranza, che sono da oggi anche un po’ nostre”.
(4 marzo 2025)
©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata