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Al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, la mostra “Carol Rama. Unique Multiples”

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di Fabio Galli

La mostra “Carol Rama. Unique Multiples”, ospitata al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna nella suggestiva sede di Villa delle Rose, è un evento imperdibile che offre una riflessione profonda e articolata sull’opera di una delle artiste più audaci e innovative del panorama artistico del Novecento. La rassegna, che si terrà fino al 27 aprile 2025, rappresenta un viaggio attraverso l’universo complesso e affascinante di Carol Rama, una figura che ha saputo esprimere in modo assolutamente originale i temi della sessualità, della malattia, del desiderio, dell’identità e della psiche. La mostra si concentra in particolare sulla produzione di multipli, una dimensione fondamentale nel lavoro dell’artista, ma allo stesso tempo affronta in modo più ampio la sua ricerca, in un contesto che invita a esplorare non solo le sue scelte formali, ma anche le riflessioni filosofiche e sociali che le sono alla base.

Carol Rama è nata a Torino nel 1918, in un periodo storico caratterizzato da forti tensioni politiche, sociali e culturali, che segneranno profondamente il suo percorso artistico e la sua visione del mondo. La sua formazione è stata difficile e segnato da esperienze di isolamento, ma questo non ha mai impedito alla sua arte di evolversi e di acquisire una forma sempre più personale e unica. Cresciuta in un contesto familiare difficile, con una madre che viveva gravi problemi psicologici e un padre che ha vissuto lontano dalla famiglia, Carol si trovò fin da giovane a confrontarsi con il tema della solitudine e della differenza, aspetti che avrebbero segnato profondamente la sua arte. Nonostante ciò, o forse proprio per questo, la sua produzione artistica non ha mai conosciuto i limiti delle convenzioni sociali, culturali o estetiche. Il suo lavoro è stato sempre un atto di resistenza a ciò che era considerato “normale”, “accettabile”, “classificabile”. Il suo approccio audace e provocatorio all’arte le ha consentito di sviluppare un linguaggio completamente originale, che sfida le convenzioni e invita lo spettatore ad affrontare la realtà in modo diverso, a guardare oltre le apparenze, a interrogarsi sui temi più profondi e universali dell’esistenza.

Nel corso della sua lunga carriera, Carol Rama ha realizzato opere che riflettono costantemente il suo interesse per il corpo umano, per la psiche, per la malattia, ma anche per la sua capacità di indagare il desiderio, la sessualità e la fragilità. Le sue opere sono spesse volte esplicite e provocatorie, ma mai volgari; esse toccano le corde più intime e profonde dell’animo umano, mettendo in discussione la relazione tra corpo e mente, tra salute e malattia, tra naturale e innaturale, tra normalità e follia. È in questo universo che si inserisce la riflessione sul multiplo, che diventa per Rama non una semplice tecnica riproduttiva, ma un vero e proprio strumento concettuale, un mezzo per sondare la complessità dell’esperienza umana e della sua rappresentazione. Il multiplo, per Carol Rama, non è solo una copia di un oggetto, ma una variazione, un’interpretazione, un’ulteriore esplorazione che amplifica e trasforma il significato originario. Ogni multiplo è una nuova possibilità, una nuova chiave di lettura che arricchisce la comprensione dell’opera e ne apre nuovi orizzonti.

L’approccio che Carol Rama ha sviluppato nei confronti dei multipli non può essere compreso senza fare riferimento alla sua concezione dell’arte come processo in continua evoluzione. Ogni ripetizione, ogni variazione, ogni trasformazione è un’esperienza unica che invita lo spettatore a partecipare attivamente alla riflessione sull’opera. La sua arte non è mai statica, ma è una continua ricerca, un’incessante esplorazione delle infinite sfaccettature della realtà e dell’esperienza umana. In questo senso, i multipli sono per Carol Rama un modo per esplorare la molteplicità dell’esperienza e dell’identità, un invito a riflettere su come ogni singola esperienza, pur sembrando identica a un’altra, possa portare a una comprensione diversa, a una nuova rivelazione. In questo modo, ogni multiplo diventa una chiave per comprendere meglio l’universo dell’artista, e al contempo, l’universo dell’individuo che osserva, che si confronta con l’opera e si lascia trasformare da essa.

Il concetto di multiplo nella produzione di Carol Rama va ben oltre l’aspetto tecnico e riproduttivo. È, piuttosto, una riflessione sulla condizione umana, sulla sua complessità, sulla sua variabilità. L’artista esplora la possibilità di ripetere, ma nello stesso tempo di diversificare, di produrre una nuova versione, un’altra possibilità, una nuova interpretazione di un tema che, pur nella sua ripetizione, non perde mai il suo fascino e la sua potenza. La ripetizione non è, quindi, un mero esercizio formale, ma un mezzo per sondare il significato di ciò che si ripete, per scoprire nuovi significati nelle pieghe della realtà, per interrogarsi su come la realtà stessa possa essere percepita e interpretata sotto diverse angolazioni. Ogni multiplo è, dunque, un’opera unica, un frammento di un processo che non ha fine, che non si risolve mai completamente, ma che continua a generare nuovi significati, nuove visioni.

Carol Rama, negli anni, ha anche affrontato il tema del multiplo come strumento di sperimentazione, come mezzo per esplorare nuove forme di espressione e nuovi materiali. La sua ricerca si è caratterizzata da un approccio non convenzionale verso il corpo umano, la sessualità e il desiderio, ma anche verso la psiche, la malattia e la follia. Il suo modo di trattare temi complessi e a volte inquietanti, in modo assolutamente diretto, ha reso la sua arte una delle più coraggiose e provocatorie del Novecento. L’artista ha sempre sfidato le convenzioni del suo tempo, rifiutando le etichette, le categorizzazioni, e l’idea che l’arte dovesse essere facilmente comprensibile o rassicurante. Il suo lavoro è stato, e continua a essere, una continua interrogazione su ciò che è considerato “normale” e “accettabile”, una sfida aperta a tutti i confini, sia culturali che estetici.

La mostra “Carol Rama. Unique Multiples” non è solo un’esposizione delle sue opere più significative, ma anche un’opportunità per esplorare i temi che hanno segnato la sua vita e la sua arte, temi che continuano a essere di grande attualità. Ogni multiplo esposto diventa una riflessione sulla ripetizione e sulla diversità, sull’inclusione e sull’esclusione, sulla fragilità e sulla forza, sulla malattia e sulla salute, sulla normalità e sulla follia. In quest’ottica, ogni opera diventa uno spazio di riflessione per lo spettatore, che è chiamato a entrare in contatto con il lavoro dell’artista e a interrogarsi su come questi temi possano essere ancora rilevanti oggi, in un mondo che continua a lottare con le stesse questioni di identità, di potere, di normalità e di esclusione.

In definitiva, la mostra “Carol Rama. Unique Multiples” rappresenta una straordinaria opportunità per conoscere più da vicino una delle artiste più innovative e originali del Novecento, ma anche un’occasione per riflettere sulla potenza dell’arte come mezzo per indagare la complessità della condizione umana. Attraverso le sue opere, Carol Rama ci invita a vedere il mondo in modo nuovo, a guardare oltre le convenzioni, a esplorare la molteplicità dell’esperienza e della percezione, e a scoprire che, proprio nella ripetizione, c’è sempre qualcosa di nuovo, di misterioso, di rivelatore. Ogni multiplo è, in questo senso, un pezzo di un puzzle infinito, un invito a non smettere mai di cercare e di scoprire.

 

 

(8 febbraio 2025)

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