La Lega di Ferrara vuole controllare i libri in città per vedere se sono “adatti ai nostri cittadini e ai nostri elettori”

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di Giovanna Di Rosa #Ferrara twitter@bolognanewsgaia #Politica

 

E’ interessante scoprire, non che ci si stupisca, che l’esperimento già portato avanti a Todi (PG) dove la Lega governa con Casapound ed altri simpatici neofascismi e dove la direttrice della locale Biblioteca è stata epurata già da diverso tempo, per motivi meramente ideologici legati all’idea della creazione di un Fascistone da Todi, una specie di Frankenstein della politica nera del nuovo millennio, sta avendo un seguito.

Non poteva venire meno l’emulazione, così che la politica leghista che ha conquistato Ferrara con un sacco di panzane nelle quali gli elettori sono prontamente cascati, la Ferrara leghista di Alan Fabbri e Naomo Lodo, un vicesindaco che è d’esempio, diciamo, sta decretando libri fuorilegge e libri graditi. E’ una nuova misura di grande intelligenza politica, tutta interna alla media del QI leghista, che parte dall’aumento degli stipendi per consiglieri, giunta e Sindaco per passare attraverso la rimozione delle panchine nei luoghi pubblici e l’acquisto di 385 crocifissi per le scuole. Non paga la favolosa politica leghista ferrarese ha chiesto di poter controllare i libri che vengono acquistati dalle biblioteche comunali per vedere se “se sono adeguati ai nostri cittadini, alle aspettative dei nostri elettori”.

Una richiesta tecnicamente fascista, oserei scrivere neosovietica, molto vicina al medioevo e alla censura del pensiero prima che della carta su cui questo viene stampato. Insomma siamo di nuovo al Minculpop che, nella moderna accezione leghista, è sempre più simile al “m’inchiappetto un popolo” a suon di panzane e misure repressive che sempre più sono il simbolo del nuovo neofascismo che vuole in mano l’Italia.

La questione è seria, perché quello che la Lega spaccia per denaro comunale, in realtà è denaro del governo. La polemica parte infatti – lo scrive Globalist – da uno stanziamento di 50mila euro da parte del governo per l’acquisto di nuovi libri destinati alla biblioteca comunale. Da qui sarebbe nata la proposta del consigliere comunale leghista: “Vorrei chiedere se si può avere un elenco libri che si intende acquistare per valutare la tipologia dei libri in dotazione alle biblioteche”.

Bufale.net riporta poi l’intervento del consigliere leghista che ha lanciato l’idea del controllo ideologico sui libri.

Visto che il Comune paga per l’acquisto di questi libri (non paga il Comune, i soldi li stanzia il Governo, ndr), credo che sia corretto valutarne la tipologia. Io ho preso ieri in prestito un libro per bambini alla Niccolini su cui mi piacerebbe commentare con voi. Valutare i libri da acquistare è un dovere. Vorrei vedere se questi libri sono adeguati ai nostri cittadini, alle aspettative dei nostri elettori, nostri nel senso chi ci ha votato e ci chiede di rappresentarli, quindi con tutta tranquillità chiedo a tutti i consiglieri che si accetti questa mia richiesta.

 

Forza Italia, da parte sua, avrebbe risposto durante il dibattito, che il consigliere non ha alcuna competenza nella valutazione dei libri.

 

(11 ottobre 2020)

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