Avremmo un citofono da consigliare all’ex ministro dell’Interno. La domanda da fare alla risposta se la pensi lui

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di Giovanna Di Rosa #Maiconsalvini twitter@bolognanewsgaia #Maiconlalega

 

E’ muto come un pesce, Matteo Salvini. La questione bolognese lo ha lasciato senza parole. Afono, come la coscienza di chi accusa “giù le mani dai bambini” e poi guarda cosa succede quando ci si meraviglia degli altri… E se ne fa carne da macello. Non è vero Sig. Ex Ministro dell’Interno?

Una storia orribile, quella di Bologna, e non perché vi è coinvolto un leghista, ma perché è una storia orribile. Una storia che dovrebbe insegnare che la politica è una roba serissima e che è ora di dire basta a liste raffazzonate in nome del leader che è anche un po’ dio e ai candidati che non devono rompere i coglioni al leader. Ma nulla. Silenzio. Se non una dichiarazione della Lega all’ADNKronos che diceva in soldono “Se Cavazza ha sbagliato pagherà”. Come se dovesse dirlo la Lega… E non ci fosse già la legge…

E dal leader perennemente in campagna elettorale? Un silenzio tombale, non che le sue parole non corrispondano comunque al silenzio delle coscienze: cosi che non ci aspettiamo certo nulla di più e nulla di peggio di ciò che ha già fatto. Ci sarebbe un citifono da suonare, quello della decenza. E ce ne sarebbe un altro. Quello dal quale chiedere scusa a un diciassettenne al quale si è rovinata la vita. Ce ne sarebbe un altro. Dal quale dare pubblicamente dello sconsiderato a qualcuno. O al quale rispondere con una domanda alla quale potrebbe pensare benissimod a solo.

Non c’aspettiamo tanto. Anzi, visto il peggio possibile, non c’aspettiamo nulla.

 

(3 agosto 2020)

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