di La Lurida #Commenti twitter@bolognanewsgaia #Bologna
Poi stiam male dopo, per chè ne manzgiam troppo, e czi rimane su lo stomaco alora czi faccziam due lambruschi – che è la nostra cocacola – e via andare. Per chè siam fatti così. Quando cz’è da far festa, noi mangziamo il porco. E siam conviviali anche, czi piacze invitar la gzente che agziungzi un posto a tavola, e apriam le case e quel che è mio è tuo e quel che è tuo è tuo, per chè noi la gzente la rispetiamo…
Volio dire che anche quando andiam a far festa, o pensiamo di andarczi, noi in Emiglia-Romania siam rispetosi. Non andiam micca a casa de la gzente a farczi i cazzi suoi, noi. Noi sapiam qual’è il nostro posto e dove dobiam stare per chè noi la matina czi alziamo e andiamo a alzare il Pil che lavoriam come dei cani, micca che andiam in gziro coi soldi pubbliczi a dire che lavoriamo per il popolo.
Noi per il popolo lavoriam davero.
E czi piacze poco chi viene a casa nostra a far del casino dopo che cz’abiam messo tutta una vita a fare di questa regzione la regzione che è; czi piacze poco chi czi viene a dire cosa dobiam fare e cosa non dobiam fare, per ché – e se a la gzente non czi sembra non àn capito gnente – noi quel che dobiam fare lo sapiam benissimo. E lo faccziamo bene, da soli e non cz’abbiam micca bisogno di sapientoni che czi vengano a dire fai questo, fai quello, manda a casa quello o prenditi in casa questa.
Noi cz’abbiamo dato le penne per questa terra, e in troppi anche la pelle, con le nostre donne in testa che sapevan sempre dove stavano e cosa faczevano micca come czerte cretine…
Così quando c’è bisogno noi in Emiglia-Romagna tiriam fuori i maroni, li metiam sul tavolo e czi dicziamo “Adesso picchia se cze li hai anche tè”. Mo’ loro non cze li ànno mai. O almeno mai abastanza.
Così suczede che noi per festegziare, a la domenica, e in czerte domeniche specziali, mangziamo il porco…
(27 giugno 2020)
©gaiaitalia.com 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata