di Redazione BO
Un reading, un concerto, un omaggio, un’orazione: sono passati esattamente 50 anni da quando, il 2 novembre 1975, il corpo di Pier Paolo Pasolini veniva trovato massacrato sul litorale di Ostia. A Pasolini, nella città in cui è nato, nel cinquantesimo anniversario del suo omicidio, Massimo Zamboni dedica lo spettacolo “P.P.P. Profezia è Predire il Presente” che alterna canzoni, letture tratte da Pasolini e testi scritti da Zamboni stesso. L’appuntamento è nella sala Pasolini di Teatri di Vita (piazzetta Sergio Secci 1, Bologna; tel. 333.4666333; teatridivita.it), domenica 2 novembre alle ore 21.
L’evento fa parte della stagione del Centro di produzione teatrale Teatri di Vita “Come potevamo noi cantare”, realizzata con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna | Settore Cultura e Creatività.
Un reading, un concerto, un omaggio, un’orazione: sono passati esattamente 50 anni da quando, il 2 novembre 1975, il corpo di Pier Paolo Pasolini veniva trovato massacrato sul litorale di Ostia. A Pasolini, nel cinquantesimo anniversario della sua uccisione, Massimo Zamboni dedica uno spettacolo che alterna canzoni, letture tratte da Pasolini e testi scritti da Zamboni stesso. Il concerto è anche un album che si compone di tredici tracce, che ascolteremo durante la serata: canti popolari, un omaggio a Giovanna Marini, brani estratti dal lungo percorso musicale di Zamboni e tre inediti (La rabbia e l’hashish, Cantico cristiano e Tu muori) che conducono lungo un percorso sempre più scuro, quasi desolato, per accompagnare il pensiero e la fine del pensare di Pasolini. Una narrazione a tema che parte dal suo Friuli, dalla lingua che Pasolini ha lottato per portare a una dignità cancellata dal moderno, passando per lo sgomento verso la cecità di tutti, ponendo una speranza pre-politica nella capacità rigenerativa di un popolo che ormai non si può più chiamare tale. Un entusiasmo per la rivoluzione portoghese, tra gli ultimi sussulti positivi di un continente, e poi il declino, il cadere, il rimpicciolirsi. Un innamoramento finale per la sconfitta, fino a quel 2 novembre 1975 dove la notte di Ostia schianta definitivamente ciò che tanti avrebbero voluto veder schiantare: una persona non grata, da far tacere, ma la cui parola è oggi più presente e necessaria che mai. Un pensiero che, nonostante i plurimi tentativi, non è stato schiacciato da chi lo avrebbe voluto ridurre, impoverire e semplificare. E che si presenta oggi più attuale che mai.
Massimo Zamboni è stato chitarrista e principale compositore della storica band CCCP e successivamente dei CSI, ed è considerato uno dei padri del punk-rock e del rock alternativo italiani. Ha realizzato diversi album e concerti da solista e con artiste come Nada e Angela Baraldi. Inoltre ha realizzato per il cinema diverse colonne sonore. Ha pubblicato una decina di libri, uno dei quali con l’ex compagno CSI Giovanni Lindo Ferretti.
Teatri di Vita
Centro di Produzione Teatrale
piazzetta Sergio Secci 1
40132 Bologna
(27 ottobre 2025)
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