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L’Emilia Romagna istituisce la Commissione tecnica di valutazione del sistema di tutela dei minori: al centro la protezione dei più piccol

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di Redazione #Bologna twitter@bolognanewsgaia #Sociale

 

Una Commissione tecnica che valuti l’intero sistema di tutela dei minori, individui eventuali falle e distorsioni e avanzi proposte che rafforzino i meccanismi a protezione dei più piccoli, il solo e unico obiettivo da perseguire. Campo libero agli esperti per trovare nuovi anticorpi, andando oltre le sole competenze regionali, organizzative e di coordinamento, con la tutela diretta dei minori in capo ai Comuni, e nel pieno rispetto del lavoro della Magistratura, la sola ovviamente a poter disporre di poteri inquirenti.

Come anticipato dal presidente Stefano Bonaccini subito dopo l’avvio dell’inchiesta della Procura di Reggio Emilia sui presunti casi di allontanamento forzato di minori dalle proprie famiglie e abusi in Val d’Enza, tuttora in corso, la Regione istituisce un organismo tecnico che lavori sulla situazione in essere e sulle eventuali contromisure in termini di riorganizzazione dei servizi, compresi i meccanismi di affido, per quanto di sua competenza. Valutando ovviamente le procedure e i percorsi amministrativi adottati. I fatti emersi, le pesanti attività illecite ipotizzate e le “accuse gravissime della magistratura inquirente anche nei confronti dei professionisti del sistema pubblico e del privato sociale”, se confermati, si legge nell’atto di Giunta che istituisce la Commissione, sono infatti “ritenuti lesivi dei diritti dei minori e delle loro famiglie, nonché dell’immagine della Regione Emilia-Romagna e dell’intero sistema assistenziale”. E su questo, è confermato che la Regione si ritiene parte lesa e che si costituirà parte civile nell’ambito del procedimento.

I componenti la Commissione

Otto i professionisti chiamati a far parte della Commissione, che sarà coordinata da Giuliano Limonta, neuropsichiatra infantile di grande esperienza e riconosciute capacità. Con lui esperti di aziende sanitarie ed enti locali, studiose dell’Università di Bologna e due dirigenti regionali.

Questi i componenti individuati dalla Regione, su proposta dell’assessore alle Politiche per la Salute, Sergio Venturi.

Giuliano Limonta, nato a Milano, 69 anni, dottore esperto neuropsichiatra infantile, assumerà le funzioni di coordinatore. Oggi in pensione, laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Milano, specializzato in Psichiatria all’Università di Pavia e perfezionato in Sociologia sanitaria presso l’Università degli Studi di Bologna,  negli anni ha ricoperto l’incarico di direttore del Dipartimento di salute mentale e delle dipendenze patologiche dell’Azienda sanitaria di Piacenza e di coordinatore dei programmi aziendali per i disturbi del comportamento alimentare dell’area Vasta Emilia Nord (Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena). Susi Pelotti, professoressa ordinaria e direttrice della Scuola di specializzazione di Medicina legale dell’Università di Bologna. È responsabile accademico del laboratorio di Genetica forense del Dipartimento Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna. Francesca Mantovani, ricercatrice dell’Università di Bologna in Sociologia generale. Gli ambiti di ricerca di cui si occupa comprendono la valutazione delle capacità genitoriali nei casi di rischio e di pregiudizio da parte degli operatori impegnati nei servizi di protezione dell’infanzia e dell’adolescenza, la valutazione delle cure parentali attraverso l’utilizzo di strumenti e un lavoro multidisciplinare. Filippo Dario Vinci, avvocato, responsabile dell’Ufficio metropolitano tutele del Comune di Bologna e coordinatore del Tavolo metropolitano sui temi tutelari. Stefano Costa, dottore neuropsichiatra infantile, responsabile di “Psichiatria e Psicoterapia dell’Età Evolutiva” nell’Azienda sanitaria di Bologna. Professore di Psicologia scolastica e di comunità dell’Università di Bologna, è segretario nazionale della sezione Psichiatria della Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza e membro del Consiglio direttivo nazionale della Società italiana di psicoterapia medica. Pietro Pellegrini, psichiatria e psicoterapeuta direttore del Dipartimento assistenziale integrato di salute mentale dipendenze patologiche, direttore di Unità operativa complessa del Centro di salute mentale e di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Azienda sanitaria di Parma. È docente presso la Scuola di specializzazione in Psichiatria dell’Università di Parma oltre che vicepresidente della Consulta Salute Mentale della Regione Emilia-Romagna. Provengono dalla Regione Emilia-Romagna, le dottoresse Maura Forni, responsabile del Servizio politiche sociali e socio educative, e Mila Ferri, responsabile del Servizio salute mentale e dipendenze patologiche.

 

 

(13 luglio 2019)

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