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L’attore e regista Claudio Zinelli, come volontario dell’associazione Svoltare Onlus viene a contatto con un mix di povertà estrema: disagio psico-sociale, indigenza, immigrazione, gravi dipendenze, solitudine, mancanza di lavoro, assenza di una famiglia. A settantadue anni, dopo vent’anni dall’ultima esibizione, sente nostalgia del palcoscenico e desidera rimettersi in gioco per costruire nuove forme di integrazione sociale attraverso il teatro. Per la prima volta Claudio, dopo aver avviato tanti giovani italiani al teatro, ha scelto Gospel, 23 anni, arrivato in Europa dall’Africa, con molti sogni e desideroso di realizzarli.
Nell’opera “Il canto del cigno” i personaggi sono due: un vecchio attore di nome Vasilij (Claudio Zinelli) e un suggeritore dal nome Nikita (Nnadi Gospel Ozioma). In teatro, l’attore e il suggeritore devono fidarsi ciecamente l’uno dell’altro. Tra Claudio e Gospel nasce un’amicizia, entrambi esseri umani, uno bianco e l’altro nero, uno consapevole che è nell’ultimo tratto della sua vita terrena e l’altro all’inizio del suo cammino. Insieme decidono di dedicare questa rappresentazione teatrale a tutte le figlie delle migrazioni e ai loro fratelli, perché il mondo per loro sia una casa più accogliente di quella che hanno trovato nascendo.
Così presenta lo spettacolo un comunicato stampa di Europa Teatri, nella cui sede di via Oradour, 14 a Parma, lo spettacolo si terrà il 26 maggio con inizio alle 21.30.
(16 maggio 2018)
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