Un bastione difensivo al confine di un deserto da cui non arriverà mai nulla: “Il deserto dei tartari” è il romanzo capolavoro di Dino Buzzati, che approda in teatro in una nuova interpretazione concepita dal regista Lelio Lecis per la compagnia Akròama e l’interpretazione di Simeone Latini. L’attesa inutile del sottotenente Giovanni Drogo, nell’inquietante e rarefatta atmosfera della fortezza di frontiera, diventa qui metafora nichilista del viaggio dell’uomo verso la solitudine e la morte. Incontreremo Drogo, la fortezza e il deserto a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; tel. 333.4666333; teatridivita.it): da mercoledì 27 novembre a domenica 1 dicembre (ore 21, sabato ore 20, domenica ore 17).
“Il deserto dei tartari”, realizzato con i costumi Marco Nateri e lo spazio scenico di Valentina Enna, è presentato nell’ambito della stagione “Cromosomi teatrali” di Teatri di Vita, realizzata con il contributo del Comune di Bologna, della Regione Emilia Romagna e del Ministero della Cultura.
Giovanni Drogo, un giovane ufficiale, parte una mattina di settembre dalla sua città per la Fortezza Bastiani, che da secoli si staglia, con le sue ridotte, i suoi fortini, le sue casematte, ai margini di un inesplorato deserto… Un classico della letteratura italiana del ’900, che si è prestato a innumerevoli e suggestive letture, grazie all’atmosfera rarefatta e inquietante di lunga e inutile attesa, che ha fatto diventare proverbiale il titolo stesso. Lelio Lecis affronta il romanzo allestendo una versione tutta mediata dal protagonista. “Ho sempre pensato – scrive – che Il deserto dei tartari(pubblicato, non credo a caso, nel 1940) sia una folgorante metafora del viaggio dell’uomo verso la Solitudine e verso la Morte: un viaggio a una sola direzione, che non ammette ripensamenti né arretramenti (tornare a casa, per Giovanni, è – psicologicamente, prima che fisicamente – impossibile). E ho anche sempre ritenuto che quel deserto sia il vuoto, l’assenza, la negazione della Speranza: nessuna avventura, nessuna impresa, nessuna ora di gloria, nessun riscatto è possibile per Drogo, come per tutti noi”. Una visione pessimistica, da cui tuttavia filtra probabilmente un filo di pietà a cui ciascuno può, se vuole, abbeverarsi.
Akròama è la compagnia di teatro contemporaneo di Cagliari che il pubblico di Teatri di Vita ha già avuto occasione di conoscere, apprezzare e applaudire in passato, in spettacoli come La casa della madre, Stanza con giardino, Il paese del vento e, durante la scorsa stagione, Lo straniero dal romanzo di Camus. Dal 1977 la compagnia, fondata da Lelio Lecis, ha attraversato prestigiosi festival da Spoleto a Santarcangelo, da Edimburgo a Salisburgo. Attualmente gestisce a Cagliari il Teatro delle Saline.
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(20 novembre 2024)
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