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Elly Schlein: destre “artefici dei propri disastri”. E il PD invita Nordio a lasciare la poltroncina

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Queste destre disperanti fanno sul serio. Lo fanno con le vite degli altri, con i loro diritti, con i loro spazi, con il loro futuro, ma con i nostri soldi. Va detto che vedendo la truculenza grassa e bisunta che li osanna ad ogni passo, hanno il loro pubblico e il loro show funziona, ma se invece che con semi-barbari avessero a che fare con qualcosa di più vicino all’umano, nel senso che Salvor Hardin dava a questo termine, persino questi si renderebbero conto che hanno di fronte cloni tutti uguali, che dicono le stesse cose, con le stesse pause negli stessi punti e con la stessa cadenza musicale [sic]; il loro eloquio pare essere frutto di un algoritmo impazzito che si è inventato l’artificial a-cleverness e li ha resi tutti uguali. Un plotoncino.

Era uscita una dichiarazione attribuita a Schlein secondo la quale la segretaria PD aveva invitato la maggioranza ad uscire dall’UE se proprio non gli andava ciò che decidevano. Siamo certi che si è trattato di un errore di comunicazione, ed è solo per piacere della puntualità che ricordiamo che per mettere in piedi l’uscita dell’Italia dall’UE questi non hanno certi bisogno di consigli, come del resto Nordio non ha bisogno che nessuno gli dica che le leggi dell’UE non sono aggirabili: lo sa benissimo, ma ce sta’ a prova’ perché il loro obbiettivo è uno stato illiberale alla Orbán e ci proverebbero pure a farlo fuori dall’UE se la fame non fosse uno spauracchio anche per loro. Vi immaginate? Niente spot mangerecci per Salvini dentro quel paradiso chiamato  dell’acquisto – uno o l’altro che sia.

Così la guerresca guerriera PD – anche segretari del partito, per voti e non per caso – siamo all’interno di un gravissimo contro istituzionale con la magistratura “alimentato tutto dal Governo per coprire la loro incapacità. Non è colpa dei giudici, non è colpa delle opposizioni se non sanno leggere le leggi e le sentenze. Nessuno è al di sopra delle leggi europee, internazionali e italiane, tanto meno lo è chi governa”.

Continueremo a inchiodarli alle loro responsabilità e alla loro incapacità, perché sono loro che hanno fatto questo pasticcio sulla pelle dei diritti dei migranti, spendendo 800 milioni di euro, che invece dovevano spendere sulle liste d’attesa, sulle assunzioni del personale della sanità pubblica” Sono loro, chiude Schlein, gli “artefici dei propri disastri”.

Sono Debora Serracchiani, responsabile Giustizia nella segreteria nazionale del Pd, Alfredo BazoliFederico Gianassi e Walter Verini, capigruppo Pd in commissione Giustizia di Senato e Camera e Commissione Antimafiantanto, a prendersi la responsabilità di chiedere le dimissioni del ministro della Giustizia, Carlo Nordio dopo il suo intervento in mattinata contro i magistrati sul caso Albania: “In un paese democratico, la cui vita democratica e civile è regolata da una Costituzione; nella quale è limpidamente scolpito il principio della separazione dei poteri; un ministro della Giustizia che sferra un attacco così pesante alla magistratura e alla sua indipendenza non può rimanere al suo posto“.

 

 

(19 ottobre 2024)

©gaiaitalia.com 2024 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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