di Giancarlo Grassi, #Lopinione
C’era una volta una bravata il cui video divenne virale (e poi ritirato per violazione della privacy) messo online all’interno del meccanismo perverso di delegittimazione dalla “bestia” salviniana che servendosi di un citofono e di un senatore proferì quel “Scusi, lei spaccia?” che fece perdere alla destra le elezioni in Emilia-Romagna che Salvini aveva trasformato in un duello con Bonaccini. Duello che Bonaccini stravinse.
Ora succede che l’antica reazione inversa del chi la fa l’aspetti, colpisce nemmeno tanto indirettamente, da un punto di vista politico, non solo il segretario che perde tutte le elezioni, ma la “bestia” social che tutto governava e tutto tramutava in propaganda. Luca Morisi è infatti accusato di spaccio e si è dimesso da tutti gli incarichi interni alla Lega, anche dalla segreteria politica, in attesa della sentenza. E’ accusato da tre giovani.
Questa volta non c’è di mezzo un microfono, ma c’è di mezzo una Procura, ed è possibile che la Lega possa decidere, dopo l’episodio lapalissianamente sgradevole, di arrivare al redde rationem con il segretario Salvini, già dopo le amministrative che non si annunciano trionfali. Anzi. Resa dei conti già ampiamente annunciata.
(27 settembre 2021)
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