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Il “Selfie” dei profughi curdi dalla Siria e la Libia in 8 corti di registi libici. Il cinema di “MareMuro” gratis dal 15 al 31 dicembre sulla WEB-TV di Teatri di Vita

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di Redazione #Bologna twitter@bolognanewsgaia #Spettacoli

 

La lunga odissea di una ragazza curda da Afrin alla Germania, documentata in un emozionante mediometraggio dal titolo “Selfie”; e poi 8 cortometraggi di giovani registi libici che raccontano la loro Libia. E’ questo il programma di “MareMuro”, la proposta cinematografica che Teatri di Vita, dopo aver programmato al festival estivo “Cuore d’Italia”, rende disponibile per tutti gratuitamente on line dal 15 al 31 dicembre sulla sua WEB-TV (www.teatridivita.it), inaugurata lo scorso mese con il film “Il peggio di noi” di Corso Salani. L’iniziativa è nell’ambito del progetto “MareMuro”, con il supporto del programma Europa Creativa dell’Unioen Europea.

“Selfie” di Juan Ibesh (Siria 2016, 41’) racconta il viaggio dei profughi verso l’Europa in un sorprendente film realizzato dai profughi stessi durante il percorso. Presentato in numerosi festival internazionali, il mediometraggio è un documentario che vede come protagonista una ragazza che intraprende il viaggio dalla città curda di Afrin, in Siria, fino all’Europa: la vediamo attraversare terre e mari, affrontare degrado e polizia, chiedersi continuamente se sia meglio andare avanti o tornare indietro. Praticamente l’esperienza condivisa di migliaia di persone migranti dal Medio Oriente, che siamo abituati a vedere dall’esterno e che, con questo film, scopriremo dall’interno. Con lei il fidanzato, che decide di riprendere le tappe del viaggio, offrendoci una inedita presa diretta: il selfie di un popolo che cerca la pace e la serenità.

La seconda proposta riguarda la Libia. Si tratta di otto cortometraggi realizzati da giovani registi libici, dove si parla di diritti umani e di aspirazioni affrontando temi quali la libertà d’espressione e la violenza. Anche in questo caso, ecco un Paese che siamo abituati a vedere da fuori, e che qui abbiamo l’occasione di vedere raccontato attraverso 8 “selfie” di giovani autori.

Nel luglio 2017 il Cairo Institute for Human Rights Studies, con il supporto dell’Unione Europea, ha lanciato un concorso per giovani creativi libici per descrivere la loro realtà e le sfide, attraverso modi artistici innovativi, raccogliendo numerose candidature e idee, tra documentari, fiction, animazione e film sperimentali. In agosto sono stati selezionati otto progetti, e tra settembre e novembre sono stati realizzati due laboratori formativi in Tunisia con i registi libici selezionati. Gli otto corti sono stati poi presentati a Marsiglia a cura di Réseau Euromed France, successivamente nella sede del CIHRS al Cairo e infine in anteprima italiana a Bologna a luglio 2020 durante il festival “Cuore d’Italia” di Teatri di Vita. Gli otto corti, per un totale di 1 ora di durata, sono: “Afdis” di Azrou Magura, “Sahab (Nuvola)” di Hana Alhijazy, “Kidnapped (Rapito)” di Mohamed Fanan, “Locked away (Rinchiuso)” di Mohamed Lagha, “Salha’s song (La canzone di Salha)” di Alaa Hasen Snead, “Silence” di Nora Morajea Abdelkrim, “Ta3bir (Espressione)” di Hussein Eddeb, “The hard choice (La scelta difficile)” di Faraj Hamza.

Il link per gustarsi la visione è questo: https://www.teatridivita.it/tdv/portfolio/maremuro-i-corti/.

 

(12 dicembre 2020)

©gaiaitalia.com 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 

 




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