Le Sardine, Bonaccini, Imola e Vignola (e il tonno in scatola)

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di Paolo M. Minciotti #Lopinione twitter@bolognanewsgaia #Politica

 

Mentre le Sardine attraverso un video di Mattia Sartori che meno male che le Sardine l’hanno registrato, ma se fossi un leader di partito non l’avrei voluto ricevere, indirizzano un messaggio al PD che è più di uno schiaffo, diremmo che è un ceffone, anzi una sberla data con una porta d’acciaio (a sentirla), Stefano Bonaccini  – Presidente della Regione Emilia-Romagna che è sempre più dappertutto e qualcosa vorrà anche dire, ha reso noto di avere “telefonato a tutti i sindaci eletti nella mia regione, siamo andati a riprenderci Imola e Vignola, ma ho telefonato anche a quelli della Lega e del centrodestra”. Perché ci vuole stile.

Effettivamente il centrosinistra si è ripreso sia Imola che Vignola che erano temporaneamente passate al centrodestra che non brilla per capacità di governare, nemmeno dalle parti emiliano-romagnole, e nonostante da quelle parti siano nati quotidiani online così di parte (verde o blu che dir si voglia) così di parte che uno di questi è addirittura finito nella black-list di Bufale.net. Insomma se l’aria deve essere riformista e di pacificazione toccherebbe seguire anche quelle regole di buona convivenza verso cui il presidente dell’Emilia-Romagna sembra voler indirizzare.

Tutto questo avviene mentre certuni si sono ingoiati così tanto tonno in scatola da averne fatto indigestione e da avere perso così tanta lucidità (averne avuta) da avere dato vita ad uno scannatoio interno mai visto, e davvero poco edificante considerando che l’azzeramento elettorale di cui sono stati vittime, quelli della scatoletta di tonno, è interamente loro responsabilità. Ad Imola, ad esempio, dove governavano, hanno preso il 6,5%.

 

(24 settembre 2020)

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