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HomeNotizieA Cesena "Piranesi, Carceri d'Invenzione" dal 23 febbraio al 29 marzo

A Cesena “Piranesi, Carceri d’Invenzione” dal 23 febbraio al 29 marzo

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di Redazione #Cesena twitter@bolognanewsgaia #Cultura

 

Inquietanti e fortemente visionarie, le Carceri di Giovanni Battista Piranesi, detto Giambattista (Mogliano Veneto, 4 ottobre 1720 – Roma, 9 novembre 1778), rappresentano un imprescindibile riferimento all’immaginario artistico di tutti i tempi. Dal 23 febbraio al 29 marzo 2020, un potente nucleo iconografico composto da sedici opere provenienti da una collezione privata di Milano, arriva a Cesena grazie a “Piranesi. Carceri d’invenzione”, una preziosa esposizione prodotta e organizzata da MetaMorfosi Associazione Culturale in collaborazione con il Comune di Cesena e l’assessorato comunale alla cultura. Grazie al contributo e alla tecnologia del Laboratorio di Robotica Percettiva, dell’Istituto TECIP – Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, la mostra è arricchita dalla presenza di una sala “immersiva” delle celebri prigioni piranesiane rese in versione tridimensionale, in cui si potrà rivivere tutto il fascino di queste visioni fantastiche e irreali.

L’esecuzione delle Carceri, realizzata dall’incisore e architetto veneziano tra 1744 e 1747/49, nel periodo degli ultimi ritorni a Venezia e del definitivo stabilimento a Roma, rivela l’influenza dei recenti Capricci all’acquaforte di Giovanni Battista Tiepolo e della loro esuberante ricchezza di timbri cromatici e di effetti nel trattamento dell’incisione, ma anche dell’estro delle acqueforti di Canaletto e dei dipinti capricciosi di Marco Ricci. La straordinaria libertà di immaginazione delle Carceri si esprime attraverso una capacità fino allora sconosciuta di trasferire nel segno grafico una sensibilità pittorica che assorbe ogni elemento dell’invenzione formale.

L’edizione completa della serie, in 13 tavole più frontespizio, fu stampata dal libraio Giovanni Bouchard, col titolo Invenzioni Capric. di Carceri all’acqua forte datte in luce da Giovani Buzard in Roma Mercante al Corso, ad una data non dichiarata, ma ipotizzabile intorno al 1749/50. Dopo alcune riedizioni, Piranesi ripubblicò la serie in proprio intorno al 1761, con il titolo Carceri d’invenzione di G. Battista Piranesi archit. vene., con i rami radicalmente rilavorati e l’aggiunta di due nuove tavole. In mostra proprio le opere della seconda edizione della serie, che ripropone le Carceri in una versione definitiva con l’aggiunta di due nuove acqueforti. L’intrico di scale, i frammenti di antichità in rovina, le grate, gli strumenti di tortura inseriti in una prospettiva labirintica che moltiplica i punti di fuga, creano un senso di vertigine, in cui le rare figure che popolano le monumentali strutture in pietra vagano assorte e senza scopo, tutte ugualmente prigioniere di una medesima macchina infernale.

Grazie alla loro potenza visionaria le Carceri hanno mantenuto nel corso del tempo un fascino inalterato, raggiungendo moltissimi ambiti di espressione artistica, non solo nelle arti visive (basti citare le intricate prospettive di Escher), ma anche in letteratura (Baudelaire, Victor Hugo, Marguerite Yourcenar), in architettura (le utopie architettoniche di Gropius e del Bauhaus) e nella moderna cinematografia (Ejzenštein, nei film Metropolis o Matrix).

Nel percorso espositivo si inserisce la visualizzazione tridimensionale di alcune delle Carceri d’Invenzione a cura del Laboratorio PERCRO, dell’Istituto TECIP della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Se ne amplifica così la percezione, consentendo di svelare il progetto “architettonico” che è nascosto dietro i tratti di Piranesi “artista”. Rendere questa trasformazione ha richiesto lo studio dettagliato delle geometrie e, in alcuni casi, l’interpretazione delle scene raffigurate allo scopo di ampliare l’esperienza visiva del visitatore, che potrà sentirsi letteralmente trasportato all’interno dell’opera di Piranesi grazie anche a un “tappeto” sonoro appositamente studiato e realizzato per completare l’esperienza percettiva.

 

(21 febbraio 2020)

©gaiaitalia.com 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 





 

 

 

 

 

 

 

 

 




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