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74a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, o della Premiazione

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di Emilio Campanella, #Venezia74

 

 

Eccoci arrivati alla fine, ai premi, alle ovazioni, alle delusioni, ai rimpianti ed agli arrivederci al prossimo anno. La fluviale cerimonia, molto più lunga del solito e noiosotta, anche per le solite inutili perdite di tempo dovute alle traduzioni dei discorsi di ringraziamento dei premiati – talvolta fluviali, infantili ed un po’ lacrimosi, che potrebbero usufruire (anche quelli!) del sistema della traduzione simultanea in cuffia, è stata condotta da Alessandro Borghi con acconciatura e barba improponibili, che ha ha pronunciato un numero incalcolabile di volte la parola: “davvero!”… Anche con il punto esclamativo!

Ha inciampato in una battuta con Gianni Amelio, il babbo protettivo, presidente della giuria di Orizzonti che ha assegnato il premio maggiore a Susanna Nicchiarelli per il suo: Nico 1988.

Simpaticissimo, disinvolto, affabile, John Landis, presidente della nuovissima sezione Venice Virtual Reality. Molto signorile, serissima e sobria, Annette Benning, presidente della giuria del concorso principale. Il Leone d’Oro è stato assegnato al bel film di Guillermo del Toro: The shape of water, ma si era capito già dal suo atteggiamento, sorridente, affabile, amichevole con i fans; nel suo scrivere autografi, stilare dediche, sottoporsi mansueto alle foto ricordo. A Foxtrot, di Samuel Maoz, il Gran Premio della Giuria. Le Coppe Volpi per le migliori interpretazioni sono state assegnate a Charlotte Rampling, protagonista di Hannah di Andrea Pallaoro, ed a Kamel el Basha, per l’interpretazione in: The insult di Ziad Doueiri. Jusqu’à la garde di Xavier Legrand ha ricevuto tanto il premio Opera Prima Dino De Laurentiis, accettato con contenuta, ma evidente commozione. Quando è stato richiamato per la consegna del Leone d’Argento per la migliore regia si è sciolto in lacrime, tanto da non riuscire neppure a parlare. Tenerone che come gli altri ha posato il suo-secondo-leoncino sul leggio, facendo anche lui un rumore sordo intercettato dal microfono. Le Coppe Volpi, invece, siccome sono pesanti, sono state posate sul pavimento.

Curiosità simili vi danno la cifra di noiosità della cerimonia.

Il Premio Mastroianni per un giovane attore emergente è stato assegnato a Charlie Plummer per l’interpretazione di Lean on Pete di Andrew Haig. Premio Speciale della Giuria all’australiano Sweet Country di Warwick Thornton, e da ultimo Martin McDonagh, premiato per la migliore sceneggiatura di Three Bilboard Outside Ebbing, Missouri, che avrebbe meritato molto di più.

 




(10 settembre 2017)

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