di Giovanna Di Rosa
Non essendole sufficiente spedire Stefano Bonaccini in Europa per godersi il partito, la segretaria del PD Elly Schlein è costretta a fare qualcosa di sinistra e l’ottima sponda offerta da Landini e dalla CGIL, con la raccolta di firme per un referendum sull’abolizione del Jobs Act è un’ottima occasione per chiudere i conti con il PD di prima. Speriamo le rimanga tempo per pensare anche al PD di domani, impegnata com’è a correre da una parte all’altra per piacere a tutti.
Dunque la segretaria del PD di oggi, che non si capisce cos’è, per marcare il territorio del PD di domani, che non si sa cosa sarà, chiude i conti con il PD di ieri col quale i conti li hanno già chiusi gli elettori. Un’altra scelta illuminata della troppo ondivaga segreteria Schlein dicasi segretaria ‘ndo cojo cojo prima del confronto televisivo con Meloni scrivete Giorgia, quella che come rappresentante del popolo ed essendo proprio una del popolo partecipa in pompa magna alle prime della Scala.
Lei “agisce coerentemente con la sua storia”, dice uno dei troppo numerosi fedelissimi – quelli che son fedelissimi in attesa di essere fedelissimi di qualcun altro – anche se è vero che Schlein si era già schierata contro l Jobs Act nel 2015. Ma c’è un’altra questione che con coerenza e storia c’entra pochissimo: Giuseppe Conte, un uomo che annusa l’aria come pochissimi fanno, il referendum di Landini l’ha già firmato e Schlein non vuole permettersi il sorpasso a sinistra. Così con i fedelissimi di Bonaccini rispondono con un minaccioso “Noi guardiamo al futuro”, che vuol dire che non seguiranno la segretaria ondivaga e un Bettini che da lontano sussurra il suo “Il PD va rifondato” ci si prepara al post elezioni perché le poltroncine, per loro costituzione, traballano assai più violentemente dei troni.
(6 maggio 2024)
©gaiaitalia.com 2024 – diritti riservati, riproduzione vietata