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“La dodicesima notte”, dal 12 al 16 maggio da mercoledì a sabato ore 19.00. Domenica ore 16.00 Arena del Sole

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di Redazione, #Bologna

Il Teatro Arena del Sole riapre il sipario mercoledì 12 maggio con il debutto di La dodicesima notte, spettacolo di Nanni Garella che rinnova la lunga e duratura collaborazione tra il regista, la Compagnia Arte e Salute Onlus ed Emilia Romagna Fondazione. Lo spettacolo vede in scena anche l’attore comico bolognese Stefano Bicocchi in arte Vito e resta in programmazione in sala Leo de Berardinis fino a domenica 16 maggio.

Per la nuova produzione, dopo A piacer vostro e La foresta di Arden (sospeso a causa dell’emergenza sanitaria), Nanni Garella sceglie di proseguire il suo lavoro su Shakespeare con l’adattamento de La dodicesima notte, il testo che con toni ironici narra le giornate natalizie che conducono alle celebrazioni dell’Epifania.

Lavoro e comunità: questi i cardini dell’oltre ventennale percorso iniziato da Nanni Garella nel 1999 all’interno del Dipartimento Salute Mentale di Bologna, con la volontà di dare vita a un gruppo teatrale di attori professionisti. Alla base del progetto vi è una visione della cura psichiatrica non solo come terapia medica strettamente legata ad atti sanitari, ma come attenzione costante alla soggettività delle persone, per scoprirne attitudini, talenti e capacità rimaste inespresse.

È da questo desiderio – e dal fortunato incontro tra Nanni Garella, Filippo Renda e Angelo Rossi – che nasce Arte e Salute.

Inizialmente viene avviato, con la collaborazione della Provincia di Bologna, un corso di formazione, una sorta di “accademia” diretta da Garella stesso, con il supporto di altri docenti e del personale del Dipartimento Salute Mentale di Bologna.

Con i diplomati di quel corso ha preso vita Arte e Salute Onlus, la compagnia di attori che dal 2000 ha realizzato oltre 25 produzioni. Spettacoli in cui i pazienti-attori hanno recitato spesso insieme ad affermati interpreti della scena italiana.

Dal 2007 la compagnia ha visto la collaborazione stabile con Nuova Scena-Arena del Sole, proseguita poi dal 2014 con Emilia Romagna Teatro Fondazione.

Un lavoro senza eguali in Italia e che ha varcato anche i confini nazionali, grazie alle numerose tournée: da Barcellona e Pechino nel 2015 fino al Giappone nel 2018 con La persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat di Peter Weiss.

foto: Stefano Triggiani

Note di Nanni Garella

Sì, l’arte incide sulla realtà; l’arte spesso riempie i vuoti simbolici che si creano nei turbini della storia; l’arte è libera difronte alla morale comune; e Shakespeare è uno dei poeti più incisivi nella nostra evoluzione antropologica. La sua intuizione dei cambiamenti si proietta sul futuro, che è il nostro presente: dall’esistenzialismo di Amleto alla deliberata confusione dei sessi attraverso i travestimenti di Rosalinda e di Viola, dalla potenza dell’amore al femminicidio di Desdemona e Emilia, dalla saggezza amara di Prospero alla soave, sorprendente sapienza dei Matti.

La dodicesima notte contiene molti di questi elementi. La confusione dei sessi – Viola è un giovane attore, che interpreta il ruolo di una ragazza, e che poi diventa Cesario, un giovane ragazzo; la potenza dell’amore – Viola ama il Duca Orsino, che ama Viola, che ama il giovane Cesario; e poi due matti – Feste, un classico buffone di corte, e Malvolio, il puritano che ammattisce perché vilipeso e beffato.

La dodicesima notte comincia con una fuga lirica accompagnata dalla musica, che si interrompe, poi ricomincia, poi si spezza. La sua trama, a singhiozzi, a squarci, somiglia a una concitata sinfonia. Ma la trama è un pretesto. I motivi poetici della commedia sono il travestimento e la follia: follia dell’amore, follia dell’equivoco, follia dei matti. I matti, tuttavia, sono gli unici saggi nella sarabanda dell’intreccio; protetti dalla loro follia, sono i soli a vivere in un mondo nudo, reale, senza infingimenti. Il giullare di Olivia – Feste – le canta a tutti, senza distinzioni di sesso o di classe sociale e partecipa agli eventi trasformandoli in una buffoneria generale. Il maggiordomo puritano e misantropo – Malvolio – beffato e deriso per la sua presunzione e la sua bigotteria, getta sul lieto fine della commedia un’ombra scura: il risvolto amaro e doloroso della pazzia indotta dal dileggio e dall’emarginazione.

Quando questi matti troveranno una ragione esistenziale della loro follia, diventeranno Amleto.

Nanni Garella (Campobasso,1951) è laureato in Giurisprudenza all’Università di Bologna e diplomato all’Accademia Antoniana di Arte Drammatica di Bologna. Dal 1974 al 1976 lavora come attore al Teatro stabile di Torino con Aldo Trionfo. Dal 1977 al 1981 è regista assistente di Virginio Puecher e Massimo Castri. Intraprende così la carriera di regista, che affianca a quella di attore, realizzando per il Centro Teatrale Bresciano diversi spettacoli, come Veronica, scritto con Ettore Capriolo, Elettra, Ricorda con rabbia di John Osborne, Masnadieri, da Schiller, Agamennone di Vittorio Alfieri.

L’attività di regista prosegue con Una vita nel teatro di David Mamet, con Glauco Mauri, Signorina Giulia di August Strindberg, al Teatro dell’Elfo di Milano, Con la penna d’oro di Italo Svevo, al Teatro Filodrammatici di Milano, Jack lo sventratore di Vittorio Franceschi, a Spoleto, A piacer vostro di William Shakespeare, sempre al Teatro dei Filodrammatici di Milano.

Dal 1993 collabora con Nuova Scena a Bologna, dove mette in scena Gli innamorati di Carlo Goldoni e Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello. A partire dalla stagione 1993/94 dirige inoltre la compagnia del Teatro Stabile Friuli-Venezia Giulia, con cui realizza Intrigo e amore di Schiller e Medea di Grillparzer.

Dal 1995 è regista stabile al Teatro Arena del Sole di Bologna dove dirige numerosi spettacoli, tra i quali: Ista laus, dai Laudari umbri del ‘300, Arlecchino servitore di due padroni di Carlo Goldoni, Woyzeck di George Büchner, Il campiello di Carlo Goldoni, Miseria e nobiltà di Eduardo Scarpetta, I giganti della montagna di Pirandello, Zio Vanja e Platonov di Cechov.

Dal 1999 fonda e dirige la compagnia teatrale Arte e Salute. Nella sua lunga attività di formazione ha insegnato alla Civica Scuola e Teatro Filodrammatici di Milano, Centro Teatrale Bresciano, Scuola Gassmann di Firenze, Scuola Galante Garrone di Bologna; e dirige attualmente in Giappone un corso per la formazione di una compagnia teatrale di attori-pazienti psichiatrici, con i quali realizzerà nel 2021, in occasione delle Olimpiadi di Tokyo, Marat-Sade di Peter Weiss, insieme agli attori di Arte e salute.

I premi: Premio della critica teatrale, 1995, Premio Hystrio, 2003, Premio Ubu, 2004, Premio Gassman, 2006, Premio Anima, 2013, Premio della critica teatrale 2013.


Stefano Bicocchi
 in arte Vito, è un attore e comico di teatro, cinema e televisione. Si forma alla scuola di Teatro Alessandra Galante Garrone di Bologna con Patrizio Roversi e Syusy Blady: con loro e i gemelli Ruggeri partecipa alla formazione del Gran Pavese varietà. Lo stesso gruppo approda in televisione, dove segna la strada ai varietà comici di quel periodo.

Attraversa il cinema partendo da Fellini con La voce della luna e poi inizia un sodalizio con Alessandro Benvenuti col quale gira diversi film. Recita anche per la tv, la sua ultima apparizione in L’ispettore Coliandro (2016).

Dal 2013 conduce insieme ai suoi genitori il programma di cucina Vito con i suoi per il canale Sky Gambero Rosso (da cui è tratto l’omonimo libro pubblicato nel 2016 dal Gambero Rosso).

 

La dodicesima notte
di William Shakespeare
traduzione, adattamento e regia Nanni Garella
con Stefano Bicocchi in arte Vito
e con Alessio Genchi, Daniele Molino, Martina Tinnirello
e gli attori della compagnia Arte e Salute
Luca Bandiera, Nicola Berti, Enrico Caracciolo, Barbara Esposito, Luca Formica, Pamela Giannasi, Mirco Nanni, Roberto Risi
assistente alla regia Nicola Berti
direttore di scena Bruno Di Venanzio
costumi Elena Dal Pozzo
luci Luca Diani
suono Andrea Melega
macchinisti Luca Bernardi, Alfonso Pintabuono, Davide Capponcelli
elettricista Tiziano Ruggia
elementi scenici a cura del Laboratorio di Emilia Romagna Teatro Fondazione
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione
in collaborazione con Associazione Arte e Salute, Regione Emilia Romagna Progetto “Teatro e salute mentale”, Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna

 

(7 maggio 2021)

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