di Daniele Santi #Lopinione twitter@bolognanewsgaia #TeatridiVita
Ed ecco Teatri di Vita ripresentarsi alla Città di Bologna dopo la chiusura forzata, e prima delle ResiDANZE di Primavera, con la semplicità del camminare eretti. Atto umano per eccellenza anche per quelli che sono abituati a vivere proni o supini e non lo sanno neanche, celebrato da una fila di gente che ripercorre i gesti della Nelken-Line di Pina Bausch con Eva Robin’s in testa a celebrare la Cultura e la sua Coerenza.
Ci sono azioni semplici come il camminare per le strade di una città, che possono diventare avventurose se hanno la cornice di un passo di teatro o di danza oppure se hanno la gioia di spazi e azioni ritrovate dopo la privazione. Ieri abbiamo provato questa avventura. Abbiamo ritrovato la città, anzi l’abbiamo reinventata con la semplice azione di una camminata messa in cornice.
Sono le parole di Stefano Casi, direttore artistico di Teatri di Vita, affidate ad un post su Facebook, dopo la camminata inaugurale per le vie di Bologna per celebrare la riapertura della danze, anzi delle ResiDANZE, nel dopo lockdown che per quanto riguarda la cultura è ancora un lockdown, anzi peggio, perché non si sa niente e quel poco che si sa si sa male.
Poi ci sono entità coraggiose, che prendono il loro lavoro proprio sul serio e, come abbiamo scritto da qualche altra parte, fanno comunità e con quella comunità fanno città e dicono ripartiamo da dove eravamo, ma siamo già un po’ più avanti di prima. E lo siamo, citiamo ancora Stefano Casi, “in cornice”, con quello che amiamo fare, vedere, vivere: la danza, il teatro, lo spettacolo, la cultura, il condividere insieme un’esperienza.
Come dimostra la foto, questa è più di un’opinione. E’ Teatro. E fa più politica di mille ministri. Bella storia.
(16 giugno 2020)
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