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“Picasso, La sfida della ceramica” al MIC di Faenza fino al 13 aprile è un’occasione unica e rara per ammirare i capolavori ceramici di Picasso – 50 pezzi unici provenienti da Musée Picasso di Parigi – a confronto con le loro fonti antiche di ispirazione che fanno parte della collezione faentina, la più estesa e importante al mondo dedicata alla ceramica.
La mostra è curata da Salvador Haro e Harald Theil, con la collaborazione di Claudia Casali, rappresenta la terza più importante mostra mai dedicata al suo lavoro ceramico negli ultimi 60 anni. Picasso si interessò alla ceramica grazie a Paul Gauguin nei primi anni del 1900, ma iniziò a lavorarla solo nel dopoguerra, all’età di 66 anni, a Vallauris nel laboratorio Madoura di Georges e Suzanne Ramié.
La famiglia Ramié racconta che quando Picasso nell’estate del 1947 cominciò a frequentare il loro studio “si mise di fronte alla tecnica ceramica come un torero nell’arena”. Da allora comincia una febbrile attività creativa che lo porterà a realizzare oltre 3000 pezzi unici di ceramica. Picasso non inventa nuove forme, ma utilizza vasi tradizionali che con la pittura trasforma in ritratti, volti, fianchi di donne e in animali a lui cari, come le civette e le colombe, creando un universo di oggetti vivi, dal sapore sacro, al pari delle fonti che lo hanno mosso.
Picasso, la sfida della ceramica
fino al 13 aprile 2020
MIC – Museo Internazionale delle ceramiche in Faenza
viale Baccarini 19 | Faenza (RA)
mar-ven ore 10-16, sab e dom 10-17.30 | Ogni venerdì apertura straordinaria dalle 16 alle 19
(in queste ore non è possibile visitare la collezione permanente del museo).
info: 0546 697311 | www.micfaenza.org
(2 marzo 2020)
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