Le dichiarazioni del leghista Bargi sull’Umbria: “Sconfitto il Palazzo”, sono ad uso Emilia Romagna

Ultime notizie

Alluvione. Cala di 57 unità il numero di persone accolte nelle strutture di protezione civile o in albergo

Continua il monitoraggio delle frane, stabile a 936 il numero dei dissesti principali. 1.573 gli operatori sul campo, considerando sia i volontari di protezione civile che il personale tecnico, amministrativo e di polizia locale messo a disposizione da Anci

Goffredo Bettini, le “sensibilità” su temi lgbti+ e i suoi mal di pancia

L'intervista dopo che la firma di Bettini, appare tra quelle in calce al documento della rete No Gpa contro la maternità surrogata chiamata, volgarmente, utero in affitto in onore a Meloni e compagnia

CONDIVIDI

di Redazione #Maiconsalvini twitter@gaiaitaliacom #Umbria2019

 

“Dall’Umbria arriva un segnale inequivocabile: il paese reale vince contro il Palazzo”. Commenta così il successo della coalizione di centrodestra alle elezioni regionali umbre Stefano Bargi, capogruppo della Lega in Regione, dimenticandosi che la Lega è il partito più vecchio come presenza parlamentare, al pari di Forza Italia e che Fratelli d’Italia li sta già superando in vista del futuro come Salvini ha fatto con il M5S.

Poi Bargi esagera parlando di “Emilia-Romagna libera” e invitando a “segnare sul calendario la data del 26 gennaio” perché fra “novanta giorni, infatti, arriverà anche per noi il momento di far sentire la nostra voce e consegnare l’amministrazione ad una presidente che agirà per il bene dei cittadini” e bla bla bla… Fermo restando il diritto di Bargi di farsi campagna elettorale attraverso i comunicati stampa, va ricordato ai lettori – anche a quelli legaorientati – che il partito di Bargi sta in parlamento, nei palazzi e nelle istituzioni, con contorno di scandali in linea con gli scandali da Palazzo che a parole il partito verde condanna con veemenza, dal 1983 – si chiamava Liga Veneta – che il buon Bossi sta in parlamento dal 1989 – si chiamava Lega Lombarda e del Bossi conosciamo le gesta…

Per il rappresentante di un partito in parlamento, cioè nel Palazzo, dal 1983 – cioè da 36 anni! – suona tanto come maldestro tentativo di rifarsi una improbabile verginità.

 

(28 ottobre 2019)

©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata