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Non aveva neanche 25 anni Francesco Lorusso quando fu ucciso durante una manifestazione, l’11 marzo 1977 a Bologna. Sulla lapide commemorativa in via Mascarella c’è scritto che è vivo e lotta insieme a noi: ma chi era Francesco? La memoria del movimento del ’77, di una generazione colpita alle spalle e di un’intera epoca che sembra lontana e dimenticata ritorna, a 40 anni esatti, a teatro con “Chiedi chi era Francesco”, uno spettacolo di Andrea Adriatico, scritto da Grazia Verasani. L’appuntamento per l’ultima replica bolognese di questo spettacolo civile sulla memoria è a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; tel. 333.4666333; www.teatridivita.it), giovedì 22 novembre, alle ore 21, per finire poi a Lecce e a Bari, la città natale di Francesco Lorusso, nei giorni successivi.
Lo spettacolo vede in scena Leonardo Bianconi, Olga Durano, Gianluca Enria e Francesca Mazza, e con Davis Tagliaferro. Scene e costumi di Andrea Barberini. Una produzione di Teatri di Vita, con il sostegno del Comune di Bologna, della Regione Emilia Romagna e del MiBAC.
Francesco lo studente, Francesco il militante, Francesco la vittima, Francesco l’eroe, Francesco il nome su una lapide. L’11 marzo 1977 – esattamente quarant’anni fa – Francesco Lorusso, studente e militante di Lotta Continua, veniva ucciso a Bologna durante una manifestazione da un colpo d’arma da fuoco. Un colpo sparato da un carabiniere, che fu successivamente prosciolto.
Fu l’apice tragico della stagione del Movimento del ’77 e l’inizio di una guerriglia che mise a ferro e fuoco Bologna. A Francesco Lorusso, all’interrogazione sulla sua memoria è dedicato il nuovo spettacolo diretto da Andrea Adriatico.
C’è il bisogno di andare oltre le parole sulla lapide di via Mascarella, il bisogno di ricordare e comprendere dalla prospettiva odierna un evento traumatico per la città e per l’Italia, il bisogno di aprire un confronto con la stagione complessa e contradditoria del Movimento del ’77, il bisogno di raccontare la storia di un ragazzo che a 25 anni, con la sua morte, è diventato suo malgrado l’icona di un’epoca.
(16 novembre 2018)
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