di Redazione #ReggioEmilia twitter@gaiaitaliacomlo #migranti
Riceviamo l’informazione da un gruppo di rifugiati della Guinea ospiti di una Onlus parmense: il 23 giugno scorso alla stazione di Rubiera, attorno alle 18, un giovane 20enne della Guinea, rifugiato presso una onlus di San Polo d’Enza è stato falciato da un treno ed ha perso la vita. La descrizione della dinamica si ferma qui, perché dei fatti non è dato saperne di più.
Nessun organo di informazione, infatti, ha riportato la notizia. Nemmeno il nostro, semplicemente perché fino a stamattina, quando il gruppo di giovani rifugiati ci ha contattati, informandoci la ignoravamo. Ci siamo rivolti ad alcuni organi d’informazione della provincia di Reggio e Parma chiedendo se avessero ricevuto notizie dell’accaduto, ma nemmeno loro ne sanno, ad oggi, nulla.
Il ventenne è morto e il silenzio sulla sua morte non è l’unica questione da sollevare: pare infatti, secondo le informazioni in nostro possesso, che la onlus che lo seguiva voglia seppellirne i resti in Italia non essendo in grado di sopportare i costi per il trasferimento del corpo del giovane in patria. La famiglia e la comunità dei giovani connazionali lo vogliono invece riportare nella sua terra. Persino l’Ambasciata di Guinea in Italia, che è stata contattata dai giovani che ci hanno scritto, è riuscita a dare risposte che vadano nella direzione della sepoltura del giovane nel suo paese e dicano di più sulle ragioni del silenzio sull’incidente e sulla sua morte.
(1 luglio 2018)
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