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La violenza alle donne non è un “raptus”. E non è una piaga dei nostri tempi, ma affonda nella storia e nel mito. Rossella Dassu racconta gli abusi, le violenze e il femminicidio rievocando i miti antichi in uno spettacolo diretto da Alessandro Lay, e che vede la partecipazione in voce di Francesca Mazza, produzione di Cada Die Teatro. Dopo il recente debutto a Cagliari, l’appuntamento è a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; tel. 051.566330; www.teatridivita.it) martedì 12 e mercoledì 13 dicembre (ore 21).
“E’ stato un raptus”. Un raptus? E’ questa la parola magica che giustifica la violenza sulle donne, gli stupri, le aggressioni, i femminicidi…? Rossella Dassu torna a Teatri di Vita con uno spettacolo che affronta un tema purtroppo sempre più attuale, provando a metterlo in relazione con il mito greco. Per scoprire “che spesso accanto a eroi dalle gesta gloriose si alternano figure femminili subalterne, spesso puramente a servizio dei protagonisti maschili, talvolta da questi tradite e abbandonate, talvolta spinte all’azione dall’orgoglio e definite di conseguenza come pericolose ed efferate criminali. Non sorprende del resto che tutto ciò che ci è stato tramandato dall’antica Grecia si sia conservato grazie alla preziosa mediazione di autori rigorosamente uomini”.
Prodotto dalla compagnia cada die teatro, Raptus è uno spettacolo che interroga la coscienza dello spettatore attraverso la sua memoria. Ecco, allora i miti di Orfeo ed Euridice, di Clitemnestra e di Oreste, di fronte ai quali il pubblico diventa Coro/Giudice di un processo ideale: teatro di finzione… fino a un certo punto.
(7 dicembre 2017)
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