di Gaiaitalia.com, #ReggioEmilia
Grazie ad un blitz congiunto di nucleo carabinieri ispettorato del Lavoro e personale dello stesso Ispettorato del Lavoro di Reggio Emilia, nel capoluogo reggiano sono stati individuati due esercizi pubblici che impiegavano in nero il 50% della forza lavoro. Nei guai è finito un ristoratore 20enne residente a Reggio Emilia, titolare di un ristorante in città, e una barista 40enne reggiana con esercizio pubblico sempre nel capoluogo reggiano. L’attività dei funzionari e dei carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Reggio Emilia risale alla giornata del 19 settembre quando gli operanti, sulla scorta di una mirata attività informativa tesa a contrastare illeciti correlati al lavoro nero e all’impiego di manodopera clandestina, effettuavano una serie di controlli presso alcuni esercizi pubblici della città trovando i dovuti riscontri.
All’atto dell’ispezione in un ristorante i carabinieri e i funzionari dell’Ispettorato del Lavoro riscontravano l’impiego in nero di 2 lavoratori su 4 pari al 50% del totale dei lavoratori presenti e, ai sensi delle attuali norme di legge, l’attività veniva immediatamente sospesa e veniva comminata una multa di oltre 5.000 euro.
Stessa sorte per una barista con attività sempre a Reggio Emilia al cui interno i carabinieri riscontravano l’impiego in nero di un lavoratore su 2 presenti pari al 50% della forza lavoro. Anche in questo caso l’attività veniva sospesa con la comminazione di una multa per la barista pari a 2.500 euro.
Ora la ripresa delle rispettive attività dipenderà dagli stessi commercianti che dovranno regolarizzare i dipendenti impiegati in nero e pagare la maxi multa a loro contestata.
(19 settembre 2017)
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