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Sinistra Italiana: fortemente critici con la nuova legge urbanistica della Regione Emilia Romagna

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di Gaiaitalia.com , #politica

 

Prendendo spunto da un articolo pubblicato da “La Repubblica” l’8 agosto 2017, a firma Tomaso Montanari, vorremmo dire la nostra rispetto questa nuova legge urbanistica della Regione Emilia-Romagna, la quale sarà discussa molto probabilmente il prossimo ottobre.

Questo lascia ai partiti critici come Sinistra Italiana ed altri, il tempo ed il modo di poterlo migliorare attraverso emendamenti e osservazioni. Per noi di Sinistra Italiana questa legge è a dir poco ambigua. Nel passato questa regione è stata all’avanguardia rispetto al buon governo del suo territorio, con questo nuovo strumento urbanistico succederà il contrario, perché alla pianificazione pubblica si sostituisce la libera iniziativa privata di investitori speculativi e costruttori.

Come evidenzia Tomaso Montanari, questo è già successo a livello nazionale con il “Piano Casa” di Berlusconi e successivamente con lo “Sbocca Italia” di Renzi, in totale continuità ideologica perché prodotti entrambi da un “fan sfegatato” del cemento come Maurizio Lupi.

Vediamo allora quali sono i punti più critici della legge in questione che propone la Giunta Bonaccini:

  • L’Art. 32, c. 4 vieterà ai P.U.G. (Piano Urbanistico Generale) dei comuni Emiliano-Romagnoli, la capacità edificatoria, anche potenziale, delle aree del territorio urbanistico e non, consentirà di dettagliare gli altri parametri urbanistici ed edilizi degli interventi ammissibili. In altre parole, per l’ennesima volta ai comuni e amministratori verrà di fatto sottratto ogni potere decisionale riguardo lo sviluppo edilizio delle nostre città, con buona pace dei cittadini i quali vedranno quanto sia inutile la loro scelta di voto, amministrazioni e comunità non saranno più in grado di decidere, e lo farà per loro la speculazione edilizia e finanziaria;
  • Nuovi Accordi Operativi, che saranno frutto della negoziazione fra le amministrazioni comunali ed i privati. Questi ultimi come unici soggetti che potranno presentare ai comuni, proposte specifiche (Art. 37 c. 3), le quali proposte saranno da approvare entro 60 giorni con effetti senza dubbio limitativi dei poteri pubblici comunali. Questi accordi sostituiranno il Piano urbanistico operativo ed attuativo, privando il piano stesso di ogni contenuto dimensionale e localistico. Non si potrà sapere quanto e dove sorgeranno le nuove strutture residenziali e produttive e, ancor peggio, le aree destinate ai servizi. Noti e stimati urbanisti denunciano la pericolosità dei Nuovi Accordi Operativi;
  • Lo sbarramento al 3% di consumo di suolo. Nonostante la propaganda sui mezzi di informazione questa legge non riduce il cemento. L’ISPRA (Istituto Superiore per la protezione e la Ricerca Ambientale) ci ricorda che dal 2012 ad oggi è come se, nel nostro Paese, avessimo costruito una città dalle dimensioni di Roma. L’Unione Europea ci impone un obiettivo inderogabile di consumo di suolo “zero” fino al 2050, ma con le deroghe contenute nel citato D.d.l. regionale (per le opere di interesse pubblico per le quali non esistono alternative per ampliamenti di attività produttive, per nuovi insediamenti produttivi strategici, per tutti gli interventi previgenti autorizzati entro tre anni dall’approvazione della legge), non solo l’obiettivo del 3% suddetto non si rispetterà, ma potremmo arrivare a sfiorare il 10% di consumo reale del suolo. La legge stabilisce inoltre che una volta individuate parti dei nostri centri storici privi di carattere storico-architettonici, culturali e testimoniali, saranno consentiti interventi di riuso o rigenerazione, al fine di eliminare incongruità o migliorarne la qualità, sarà ammesso l’aumento delle volumetrie preesistenti.
  • Questa legge apre la strada ad interventi speculativi che portano verso la trasformazione di interi quartieri popolari in zone di lusso (come è già avvenuto a Venezia e Firenze), con il conseguente cambiamento della composizione sociale, e l’aumento dei prezzi abitativi (Gentrificazione) o una moltiplicazione di Supermercati e Fast Food.

 



Sinistra Italiana è impegnata su tutti i fronti a contrastare questa proposta di legge, laddove presenti nelle istituzioni elettive (anche in liste civiche) proponendo Ordini del Giorno e sostanziali cambiamenti di fondo.  A settembre promuoveremo iniziative assieme ad associazioni sensibili ai temi ambientali e di tutela territoriale, informando e cercando la partecipazione dei cittadini. Il tema è complesso, proprio per ciò, vanno coinvolti i cittadini.

Crediamo fermamente che il governo del territorio non possa essere affidato al mercato e debba restare un punto di incontro sinergico tra le amministrazioni locali ed i cittadini.




(30 agosto 2017)

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