In Italia oltre un terzo del fatturato del mondo della cooperazione, il 35 per cento, è made in Emilia-Romagna, regione dove le imprese cooperative, protagoniste tra mercato e solidarietà, sono oltre 5mila, occupano 238mila addetti rappresentando quasi il 15 per cento della forza lavoro emiliano-romagnola.
Questa fotografia del mondo cooperativo fa da sfondo alla Conferenza regionale della cooperazione incentrata sul tema “Le cooperative assicurano che nessuno resti indietro”. L’appuntamento è fissato per domani venerdì 30 giugno a Bologna, a partire dalle ore 10, nella sala polivalente della Regione in viale Aldo Moro 50. Ai lavori, presieduti dal professor Paolo Fava dell’Università di Bologna, interverranno Francesco Milza (in rappresentanza delle centrali cooperative Agci, Confcooperative, Legacoop e Unci), Marco Frey (presidente nazionale di Cittadinanzattiva e della Fondazione Global Compact Italia): la giornata sarà conclusa dall’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi.
In Emilia-Romagna, dal 2011 al primo trimestre 2017 l’occupazione complessiva del sistema cooperativo, con 5.137 imprese, è aumentata del 3,6% ma, nello stesso periodo, il numero delle cooperative è diminuito del 4,1% per effetto di fusioni, accorpamenti e anche liquidazioni dimostrando la natura dinamica di questa forma d’impresa, protagonista tra mercato e solidarietà. Inoltre, tra il primo trimestre 2016 e il primo trimestre 2017, l’occupazione nelle cooperative, che conta complessivamente 237.979 addetti, è aumentata del 4,5%. Nella cooperazione sociale due terzi dell’occupazione sono femminili e l’80% degli addetti ha contratti a tempo indeterminato.
(29 giugno 2017)
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