di Daniele Santi, #Politica
Avevamo sottolineato qui, scatenando le ire della tifoseria, l’abbraccio mortale tra Salvini e Renzi sulle modifiche al Ddl Zan che svuoterebbero il Ddl di ogni sua utilità ai fini del contrasto all’omotransfobia e alla lotta contro atti discriminatori da misoginia e abilismo. Al netto degli insulti gradiremmo informare che persino Isabella Conte si è smarcata dall’insana proposta. La sindaca di San Lazzaro, ex candidata alle primarie del centrosinistra a Bologna, prende le distanze da Renzi e afferma: “Io approverei subito la legge”.
Come avevamo scritto infatti sul nostro quotidiano Gaiaitalia.com Firenze Notizie, il leader leghista Salvini aveva dichiarato che “Da Italia Viva” erano arrivate “proposte interessanti per cambiare il Ddl Zan”. Non sono d’accordo né il M5S né il PD i quali hanno rimandato al mittente, Italia Viva, l’idea di modifiche sono ritenute irricevibili. Una nota stampa del M5S, citata da Repubblica, dice chiaramente come stanno le cose e in quale direzione vadano le proposte di cambiamento di Italia Viva: “Gli emendamenti presentati al ddl Zan suonano come un tentativo di affossare la legge. Pensare infatti di eliminare i termini ‘orientamento sessuale’ e ‘identità di genere’ e tornare alla definizione di omofobia e transfobia rischierebbe di farci compiere un altro passo indietro, come già accaduto in passato”.
Va infatti ricordato alle tifoserie in agguato, che ringraziamo in anticipo per gli insulti, che negli anni scorsi i disegni di legge per il contrasto all’omotransfobia furono bloccati proprio perché le espressioni usate per identificare il movente d’odio, quindi omofobia e transfobia, non vennero ritenute abbastanza precise per garantire la determinatezza del precetto penale.
A beneficio dei Mattei che si lamentano per l’inapplicabilità delle leggi. da parte sua Italia Viva chiarisce in modo inequivocabile come la pensa con il presidente dei senatori renziani Davide Faraone ripete in un post: “Così com’è la legge non passa sotto i colpi dei voti segreti in Senato. Pensiamo a chi ogni giorno subisce discriminazioni, non a chi deve fare le rivoluzioni muscoli e like“.
“Basta propaganda, muscoli e like sul ddl Zan, che non passerà mai così com’è” @davidefaraone https://t.co/Yd7NINfA5K pic.twitter.com/usR5PwxrFq
— Italia Viva (@ItaliaViva) July 4, 2021
Caro Davide, non vedere accuse dove non ci sono. Abbiamo approvato insieme le unioni civili e abbiamo approvato insieme il #DdlZan alla Camera come sintesi condivisa di diverse proposte compresa quella di @ivanscalfarotto. Rifare tutto significherebbe affossare la legge.
— Alessandro Zan (@ZanAlessandro) July 3, 2021
Proprio così. “Muscoli e like”. Tocca quindi pensare che per Italia Viva la questione dei diritti è una propaganda da “Muscoli e Like”. E qual’è la differenza tra questa affermazione e quella di Salvini che dice: “Ad Enrico Letta non importa nulla dei gay”? Il putno è che Italia Viva ha già deciso che questo Ddl così non lo voterà. Solo così si spiega l’affermazione del renziano Marco Di Maio: “È più importante approvare davvero una legge contro omofobia e discriminazioni o approvare il ddl Zan? Se l’obiettivo è il primo, va detto che il ddl Zan così com’è, al Senato non ha i numeri; mentre con le modifiche proposte, potremmo avere a breve una legge. Il punto è questo”.
Si ripete un po’ il giochino della Legge sulle Unioni Civili, ricordate? Ma quella volta le colpe se le presero i 5 Stelle. Tocca vedere come andò sul serio anche quella volta.
(4 luglio 2021)
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