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Con i suoi “Elementi di critica omosessuale” ha inaugurato gli studi di genere in Italia. Però Mario Mieli non è stato solo uno dei fondatori del movimento LGBT nei primi anni 70, ma anche scrittore, filosofo, attore, alchimista… una personalità poliedrica e sfuggente alla rigidità delle definizioni. A portare la sua “magia” in scena è Irene Serini con Abracadabra – Incantesimi di Mario Mieli [studio #3], che ci porta nella vita e nel pensiero di un intellettuale al di là delle etichette, suicida a soli 30 anni nel 1983. La prima nazionale dello spettacolo è a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; info: www.teatridivita.it; 333.4666333), sabato 13 aprile alle ore 20 e domenica 31 alle ore 17 (a seguire incontro con l’artista). Nonostante il titolo “studio #3”, non si tratta di un work in progress, ma di uno spettacolo compiuto eppure sempre “in movimento” come l’identità di Mario Mieli.
Lo spettacolo rientra nel progetto interregionale di Residenze Artistiche con il contributo della Regione Emilia Romagna e del MiBAC e nella stagione di Teatri di Vita “Recito di cittadinanza”, realizzata in convenzione con il Comune di Bologna, con il contributo della Regione e il sostegno di Fondazione del Monte.
Intellettuale ribelle e artista militante, Mario Mieli è stato uno fra i primi attivisti per i diritti omosessuali in Italia. Nel 1977 pubblica per Einaudi il saggio di filosofia morale dal titolo “Elementi di critica omosessuale”, dando così avvio a quelli che di lì a poco sarebbero diventati gli studi di genere. Si definiva gay e si batteva pubblicamente per la libertà d’amore di ognuno: è stato tra i primi attivisti del FUORI!, movimento e rivista a cui collaboravano anche Fernanda Pivano, Corrado Levi ed altri nomi noti. “Tutti gli uomini sono donne e tutte le donne sono uomini”, ha sostenuto nel corso della sua vita breve e intensa, una frase che sottolinea e riflette l’ideale di libertà sessuale che lo ha sempre accompagnato. Anche se dimenticato ben presto dall’Italia, Mario Mieli continua ad essere autore e intellettuale necessario per il nostro presente.
Lo spettacolo di Irene Serini dedicato a Mario Mieli e al suo pensiero è presentato sempre in forma di studio. La peculiarità dell’indagine di Mieli su un’identità in movimento, costringe a una trasformazione continua anche in scena. Con “studio” in questo caso l’artista non intende uno spettacolo in fieri, una sorta di work in progress, ma uno spettacolo fatto e finito che di volta in volta tocca luoghi di pensiero e intimità diversi, e in maniera diversa.
Mario Mieli fu un intellettuale italiano tanto anomalo da venire ricordato principalmente all’estero. Fu uomo, donna, poeta, filosofo, attore, militante, visionario, drogato, forgio, poliglotta, ricchissimo, alchimista, ladro improvvisato… fu colui e colei che riuscì a racchiudere in sé il senso bruciante dei contrari che si uniscono.
Irene Serin
[…] prima che scompaia al tuo sguardo | per un momento sarò ancora | io che sono lei | che poi sei tu che sei | me che | siamo noi che | siamo voi che siamo […]
Mario Mieli
Irene Serini, dopo il diploma d’attrice alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, riceve il Premio Hystrio alla vocazione. Lavora con Luca Ronconi, Tonino Conte, Serena Sinigaglia, Alessandro Marinuzzi, Giole Dix e molti altri. Scrive e interpreta il monologo “Moana Porno-Revolution”, indagando con ironia e delicatezza sulla sessualità anni 80. Realizza diversi progetti legati ad identità di genere e sessualità.
Prende parte a svariate produzioni cinematografiche, tra cui “Gli anni amari”, il nuovo film di Andrea Adriatico dedicato a Mario Mieli e attualmente in postproduzione. Scrive i libri “Racconti in bilico” e “Caleidoscopic*”, storie d’amore ridicole e fallimentari.
(5 aprile 2019)
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