Il DDL Sicurezza, in discussione al Senato dal prossimo 4 marzo con il codice “disegno di legge 1236” , è il manifesto ideologico del Governo Meloni, un passo deciso verso una democrazia illiberale. Con questo pacchetto di norme, il governo risponde alle difficoltà sociali, alle disuguaglianze e alle lotte quotidiane per una vita migliore con la repressione e l’inasprimento delle misure coercitive. Una sicurezza che fa rima con paura piuttosto che giustizia sociale.
Ribattezzato “ddl paura”, l’insieme di norme prende di mira le forme del dissenso e dell’attivismo emerse negli anni infra-pandemici e attacca quei diritti e quelle libertà conquistate invece attraverso i duri conflitti del passato. Questo impone un’ipoteca pesante sul futuro. Il suo impatto è diretto su chi lotta per il diritto al lavoro degno, per il diritto alla casa, per la giustizia climatica, contro la speculazione e contro le disuguaglianze. Ma non solo: colpisce le fasce più vulnerabili, restringe la libertà di parola, criminalizza migranti e detenuti, e prende di mira persino i lavoratori del settore della canapa, costretti a chiudere attività economiche e a rivedere da zero le proprie prospettive di vita. In sintesi, per tutto ciò che in Italia non funziona, la risposta del DDL Sicurezza è premunirsi con
più carcere e più repressione.
Il messaggio del Governo è chiaro: non osate disturbare, ribellarvi o lottare
La risposta che stiamo costruendo dovrà essere chiara altrettanto. La Rete Nazionale “A Pieno Regime”, a seguito dell’assemblea nazionale del 16 novembre a Roma è nata A Pieno Regime, una rete che ha coinvolto centinaia di realtà sociali, politiche e sindacali. Il 14 dicembre 100mila persone sono scese in piazza contro il governo Meloni, dando il via a un percorso di opposizione reale. Una mobilitazione ha già prodotto alcuni risultati importanti:
- un allargamento della rete stessa e una sua capillarità nei territori;
- un rallentamento dell’iter legislativo e, dopo che alla Camera la norma è passata quasi sotto silenzio, un crescente numero di emendamenti prodotti dalle opposizioni al Senato, che potrebbe rallentare ulteriormente l’approvazione del ddl;
- rilievi del Presidente della Repubblica che sottolineano la gravità di quattro articoli
specifici del ddl; - lettere di allarme e richieste di revisione del DDL da parte di organi internazionali quali
ONU, OCSE e Consiglio d’Europa; - una assemblea europea a Bruxelles, il 4 febbraio 2025, insieme a parlamentari UE e
l’avvio di un processo di mobilitazione che guardi oltre i confini nazionali.
Obiettivo della mobilitazione: bloccare il Ddl sicurezza
Ora, l’obiettivo della mobilitazione non è di rivedere o migliorare il ddl sicurezza, ma di bloccarlo e portare una larga parte del paese a far sì che ne venga impedita l’approvazione. Per questo la rete A Pieno Regime si è allargata, includendo ogni forma di protesta ed invitando a mettere in campo ogni forma di iniziativa orientata a raggiungere lo scopo. Ognuno può fare la sua parte per impedire che la deriva autoritaria proceda. Il 22 febbraio ci saranno manifestazioni in città italiane importanti: Bologna, Napoli, Milano, Roma, e decine di iniziative in altre città e province che si riconoscono nella stessa cornice comune.
Manifestazione a Bologna: la sicurezza in Emilia-Romagna
A Bologna scenderanno in piazza numerose realtà sociali, sindacali, movimenti, associazioni e forze politiche cittadine e regionali che si sono riunite in assemblea il primo febbraio e hanno intrapreso la mobilitazione. Queste realtà fanno i conti quotidianamente con una sicurezza che è declinata sempre più come repressione del dissenso e sempre meno come giustizia sociale. Per questo motivo oltre ad essere una tappa importante nel percorso di mobilitazione a livello nazionale sarà una piazza che esprimerà un modo diverso di intendere la sicurezza a partire dalle città, dai luoghi di lavoro, dalle case e dagli spazi che attraversiamo ogni giorno.
Durante il corteo saranno garantite diverse misure per rendere l’evento accessibile a tutte e tutti. Ecco cosa troverai:
- Interpretariato LIS: sarà presente un servizio di interpretariato in Lingua dei Segni Italiana (LIS) per garantire la comprensione degli interventi dal camion principale.
- Auto ibrida a supporto della mobilità ridotta: un mezzo sarà disponibile per chi ha difficoltà a camminare.
- Percorso accessibile: il tragitto è stato testato per individuare eventuali barriere
architettoniche. Sulla mappa che verrà pubblicata prima della manifestazione saranno
indicati: - WC pubblici segnalati nella mappa del tragitto
- Zone di decompressione
- Punti di fuga
- Postazioni di supporto lungo il corteo
- Zone di decompressione: spazi dedicati al riposo e alla gestione dello stress, segnalati sulla mappa.
- Accessori di supporto: saranno distribuiti tappi per le orecchie per chi ha sensibilità al
rumore, sarà presente una pedana mobile per supportare la mobilità in caso di bisogno.
Anche la Cultura si mobilita
La mobilitazione ha già coinvolto artisti e realtà culturali ed anche in questo caso non si ferma. Ecco i nomi degli artisti che nelle prossime ore pubblicheranno un video appello alla
manifestazione del 22: Manuel Agnelli, Modena City Ramblers, Alfio Antico, Adele Altro, Francesca Bono, Laura Agnusdei, Murubutu, Stefano Pilla, Nicola Borghesi, Roberta Sammarelli, Alessandro Bergonzoni.
L’elenco delle Adesioni
ADI Bologna; ADL Cobas Emilia-Romagna; Amnesty International Emilia Romagna; Antigone Emilia-Romagna; Arci Emilia-Romagna; Artlab Oltretorrente; Associazione Città Migrante; Casa Bettola; Casa don Andrea Gallo #perlautonomia; Casa Madiba Network; Camera del Lavoro di Bologna; Città Migrante Reggio Emilia; Cobas Scuola Bologna; Disability Pride Bologna; Extinction Rebellion Bologna; Extinction Rebellion Reggio Emilia; Fiom-Cgil Emilia-Romagna; Flai-Cgil Emilia-Romagna; Flc-Cgil Emilia-Romagna; Forlì Città Aperta; Laboratorio Aq16; Làbas; La Comune; Link Bologna – Studenti Indipendenti; Link Ferrara – Studenti Indipendenti; LUnA – Laboratorio Universitario d’Autogestione; Mediterranea Saving Humans Bologna; Offside Pescarola; Possibile Emilia-Romagna; Rete Studenti medi Emilia-Romagna; Rifondazione Comunista Emilia-Romagna; SIG-SISP Studenti Indipendenti; Sinistra Italiana Emilia-Romagna; Tpo; UDU Forlì; Ugs Emilia Romagna; Unione degli Studenti Bologna; Vag61 – Spazio libero autogestito.
Partenze dalle Città
Parma: treno 13.27
Reggio Emilia: treno 13.44
Rimini: treno 12.58
Forlì: treno 13.31
(20 febbraio 2025)
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