Manganelli e divieto di dissenso a Bologna: le due verità, o meglio, una realtà e lo story telling. Queste sono le due facce del mattino in città, la prima si manifesta nel folle provvedimento di divieto di dimora in Bologna contro sei attivisti dei Municipi sociali; la seconda è l’auto rappresentazione che il questore Sbordone fa di sé e dei suoi plotoni: ‘manganelli dispiaciuti del sangue versato’. Sbordone passeggiava alla scuola Diaz, nel luglio del 2001. Un’ipoteca definitiva sulla sua credibilità. Le parole sono squallide menzogne che coprono un’iniziativa chirurgica di sabotaggio dell’attivismo solidale, sociale, climatico, municipale con la quale vengono colpiti nostri fratelli attivi nei doposcuola per lə ragazzə delle case popolari, operatori sociali, sindacalisti indipendenti, studenti. Chi nell’ottobre 2023 ha occupato uno stabile vuoto, della chiesa, per combattere la città respingente degli airbnb e degli studentati di lusso, ora si ritrova a essere respinto dalla magistratura, chi voleva salvare Bologna si ritrova espulso. Il potere combatte sempre il dissenso, nella città più progressista d’Italia, come nelle periferie degli altri imperi. I sei compagni sono cittadini attivi che proprio in questi giorni stanno organizzando convegni sull’Intelligenza Artificiale, piattaforme climattivistiche urbane, manifestazioni contro i CpR in regione. Tutte queste iniziative andranno avanti, con sorriso e tantissima energia, e’ un impegno ed una promessa. Noi ci dobbiamo indignare qua come altrove. È il momento per raccogliere solidarietà, complicità, amicizia. E la tanta indignazione, che invitiamo ad esprimersi con foto comunicati video con #torniAMOaBologna e partecipando alla conferenza stampa del 28 febbraio alle 13.00 nel Cortile del Pozzo di Palazzo d’accursio.
Così il comunicato stampa che pubblichiamo integralmente.
(27 febbraio 2024)
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