Pubblicità
17.4 C
Rimini
20.2 C
Roma
Pubblicità

EMILIA-ROMAGNA

Pubblicità

POLITICA

HomeCopertinaQuelli della "rifondazione" del PD ai quali l'Emilia Romagna non ha insegnato...

Quelli della “rifondazione” del PD ai quali l’Emilia Romagna non ha insegnato nulla

Iscrivetevi al nostro Canale Telegram

di Daniele Santi #Lopinione twitter@bolognanewsgaia #Politica

 

E alla fine spuntarono nuovamente lo “scioglimento” del PD e la sua “rifondazione”. A parte che la parola “Rifondazione” al PD porta male, chiedetelo a Prodi, ciò che non si capisce è quale bisogno ci sia di rifondare per l’ennesima volta un partito che è stato rifondato alcune volte, una ogni lustro più o meno dalla svolta di Occhetto in poi, e che l’unica cosa che ha cambiato è il nome.

Ancora più esilarante è dire che è stato il “Covid-19” a “portare alla luce i nodi del partito” e non le numerose stupidaggini fatte nel corso della sua breve storia: dal partito “liquido” e non in liquefazione, quello è il M5S, al potere alle primarie e poi all’aborgazione delle primarie pare per Statuto, dal segretario-dittatorello alla Renzi al segretario piacione alla Zngaretti, tutto all’insegna del conservatorismo dalemiano splendidamente enunciato in apertura di intervista a Fabio Fazio citando De André: “Si danno buoni consigli se non si può più dare cattivo esempio”.

Dunque il PD, causa Covid-19, deve fare i conti per l’ennesima volta con se stesso e ricominciare a torcersi le budella nell’arrovellamento dell’autocoscienza e della critica interna che ripoerterà alla ribalta le ruminazioni intestinali di Gianni Cuperlo condite da bei paroloni, tanti concetti astrusi, nessuna capacità di sintesi e senticomeparlabene, diceva la macellaia di Imola. Capite? “Causa Covid-19” il PD andrebbe “rifondato”, e non perché dall’inizio della segreteria di Zingaretti dal partito non è giunta una sola proposta politica degna di essere ricordata.

Nemmeno la storica sconfitta inflitta a Matteo Salvini da Stefano Bonaccini, Elly Schlein e dalle Sardine in Emilia-Romagna riesce a fare uscire dalla sua morte immobile questo partito che cento ne dice e nemmeno una ne fa.

Si odono nell’aire suggerimenti subliminali – e nemmeno tanto – al Governatore dell’Emilia Romagna a prendersi in mano il baraccone. Ma Bonaccini ha qualcosa in comune con Matteo Renzi: non è scemo e l’Emilia-Romagna dopo averla vinta, bisogna governarla. E se macari il PD provasse a vincere le elezioni nelle urne, poi si ricorderebbe che dopo avere vinto tocca governare, e farlo bene, per continuare a vincere.

L’Emilia-Romagna insomma non gli ha insegnato niente, a quelli di Roma. Il mix di forze che volendo preservare il territorio nel quale vivono ha incrociato i programmi e portato Bonaccini alla vittoria, una 32enne bravissima alla vicepresidenza con oltre 22mila voti personali e portato alla ribalta nazionale un movimento come quello delle Sardine i cui punti programmatici invitiamo Zingaretti e Cuperlo a leggere al di là delle tentazioni monopolistiche e resistendo a pensare a come inglobarsi Mattia Sartori e compagnia.

Che al PD ciò che è successo in Emilia-Romagna a gennaio 2020 non abbia insegnato niente è qualcosa che fa politicamente piangere. Poi se vogliono rovistarsi nell’ombelico e discutere di rifondazioni, scioglimenti, liquefazione e zingaretticidi, continuino a farlo. Nel frattempo l’Italia va avanti e loro la capiscono sempre meno.

 

(11 giugno 2020)

©gaiaitalia.com 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 





 

 

 

 

 

 

 




Bologna
nubi sparse
17.9 ° C
18.7 °
17.7 °
71 %
1.5kmh
40 %
Ven
18 °
Sab
19 °
Dom
21 °
Lun
20 °
Mar
19 °

BOLOGNA