Il nonno, reggiano d.o.c, commentava con battute salaci coloro che “avevano male ai gomiti”, locuzione locale per coloro che a parole non trovavano lavoro, ma che di voglia di lavorare ne avevan poca, e che non riuscivano a trovare un lavoro “adatto alle loro capacità”. E’ un triste tran tran che si ripete anche ai giorni nostri nei quali un popolo formato da artisti di pregio, ballerini di talento, cantanti straordinari, musicisti sopraffini, opportunisti da letto sfatto, cialtroni egopati e di poco conto, preferisce perdere ore e ore sperando di poter partecipare ad un talent piuttosto che trovarsi un lavoro decente.
Così che il grido di un imprenditore agricolo ferrarese pubblicato da La Nuova Ferrara assume toni da veggente: “Sono anni che cerco manodopera locale per raccogliere meloni e cocomeri nella mia azienda. Sembra incredibile ma non riesco a trovarla e così già da diverso tempo sono costretto a ricorrere a manodopera straniera”, una storia che sembra incredibile e che nasce tra una trentina di ettari coltivati a cocomeri e meloni, frutta che è abbastanza pesante. E la pesantezza stanca. Lo insegnano anche i bar. Probabilmente gli operai italiani non hanno più bisogno di lavorare perché il M5S ha promesso loro il famoso reddito di cittadinanza che non ci sarà mai, o forse sono troppo impegnati a maledire gli stranieri che “rubano” il lavoro a chi, invece, un lavoro non lo cerca nemmeno.
L’affermazione del buon imprenditore agricolo che dice: “…i lavoratori stranieri hanno fame, ovvero voglia di lavorare, questa è la verità e poi se occorre lavorare la domenica per raccogliere e confezionare i prodotti non si tirano certamente indietro. Se non ci fossero i lavoratori stranieri non riuscirei a fare andare avanti la mia azienda”, risulta essere niente più che l’ennesima stupidaggine lanciata sul web. Un po’ come dire: “Non siamo noi Italiani a non avere voglia di lavorare, sono quegli straccioni di stranieri ad averne troppa”. E poi di corsa a votare Grillo ed i suoi demenziali adepti.
Nella prima stesura di questo articolo abbiamo colpevolmente dimenticato di scrivere che l’imprenditore sottolinea che la paga erogata è conforme al contratto nazionale di lavoro della categoria.
(13 luglio 2017)
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