Ci sono due notizie nell’appassionante saga delle Meloni Sisters dopo la non-notizia di Sallusti. La prima, la più seria, è che la presidente del Consiglio reputa “molto verosimile quanto scritto oggi da Sallusti”, fatto che rende noto agli Italiani che in questo paese si crede, o si finge di credere, a ciò che non c’è per evitare di occuparsi di ciò che c’è sul serio: cioè del Paese.
La seconda notizia è quella che riguarda un presunto coinvolgimento della Magistrature e dei soliti giornalisti e politici di sinistra (si legga con disprezzo) gridato da Donzelli con le solite modalità. Risulta però che non c’è notizia di reato, non ci sono indicazioni che provengano da nessuna parte dell’indagine su Arianna Meloni partorita dalla tastiera di Sallusti (o vergata di suo pugno?), e della quale nessuno ha notizia. Forse nemmeno Sallusti. La presidente e segretari di Fratelli d’Italia poi però corregge il tiro e dichiara che tutto ‘sto casino sarebbe “gravissimo se fosse vero”. Appunto.
Siamo sempre al governo Meloni, sempre quello: quello che ha promesso miracoli, non li ha fatti, non li farà e continua a raccontarla così bene che il 28% abbondante di Italiani continua a votarlo e, credeteci, ci vuole abilità per tentare di far credere a un intero paese che la donna che guida la segreteria politica di Fratelli d’Italia potrebbe essere presto indagata per traffico d’influenze per far cadere il governo, senza che ci sia una prova, un indizio, un avviso di reato e solo sulla base di una non-notizia di Sallusti.
E, da cronisti, non si capisce tanta preoccupazione da parte di Meloni: coloro che vogliono far saltare il suo governo lei li conosce benissimo perché stanno al suo fianco come vicepresidenti del Consiglio; lei sa perfettamente chi contesta con più fermezza la sua azione di governo. Sono i Berlusconi, e nemmeno loro si sono preoccupati di tenere nascosto come la pensano. Quindi un dettaglio: Meloni considera verosimile quanto scritto da Sallusti, sapendo benissimo che verosimile non vuol dire è vero. Verosimile vuol dire che si dà credito a una suggestione.
(19 agosto 2024)
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